La Nuova Sardegna

Olbia

Ieysaa, piccolo genio campione di scacchi: così ho scelto l’Italia

di Giandomenico Mele

Madre olbiese e padre arabo, è nella nazionale azzurra A 11 anni è un ragazzo prodigio e può iscriversi all’università

15 luglio 2016
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OLBIA. La Brexit al contrario, partendo da una scacchiera, per riprendere in mano le origini della madre, lungo un percorso che riporta in Sardegna. La vita e la storia di Ieysaa Bin Suhayl è a suo modo straordinaria. Abusare del termine "piccolo genio" farebbe torto a questo ragazzino con gli occhi vivaci di 11 anni. Ma le sue qualità sono veramente fuori dal comune. Accanto a lui la mamma, Tomasina Contu, nata a Olbia, originaria di Torpè, che ha accompagnato uno dei suoi cinque figli a disputare il campionato nazionale di scacchi under 16 a Olbia. Ieysaa è arrivato secondo, ad agosto partirà per la Repubblica Ceca per rappresentare la nazionale italiana ai campionati europei di scacchi. Perché il ragazzo nato da padre arabo, musulmano, ha scelto la maglia azzurra al posto di quella inglese. Doppio passaporto e la voglia di rappresentare la nazione della madre. Per un ragazzo che ha già battuto un piccolo record.

A 11 anni Ieysaa ha sostenuto l'esame di matematica per l' "A Level", che è la prova rivolta a studenti di 18 anni con un buon curriculum scolastico. In pratica l'equivalente della nostra maturità, anche se sostenuta per una sola materia. «Da grande voglio fare il matematico – spiega Ieysaa – anche se mi piacerebbe fare lo scacchista, ma so che all'università non potrò giocare tutti i giorni». Madre interprete, padre manager, ha iniziato a giocare a scacchi a 5 anni. Niente di eccezionale per un predestinato che potrebbe andare all'università a 11 anni. Poi la scelta di cambiare casacca e giocare per l'Italia. «Abbiamo avuto dei problemi con gli inglesi, l'atteggiamento dei genitori degli altri bambini nei confronti di mio figlio non mi è piaciuto – spiega Tomasina Contu –. A neanche 8 anni l'Inghilterra l'aveva selezionato per andare agli Europei. Noi abbiamo scelto l'Italia». Così tre anni fa Ieysaa negli Emirati ha rappresentato l'Italia al mondiale giovanile di scacchi. Nella sfida decisiva il destino l'ha messo di fronte proprio a un bambino inglese. Che ha battuto. «È stato il massimo, una gioia grandissima - ripete la madre -. Inizialmente siamo venuti a Rimini, l'allenatore di un circolo aveva incontrato Ieysaa a un torneo e abbiamo deciso di tornare in Italia. Poi l'abbiamo iscritto a un circolo di Cagliari». In questi giorni il giovane campione gioca a Torpè a casa della nonna insieme ai cugini. Ha visto Cala Brandinchi per la prima volta ed è rimasto impressionato. Peccato per la sconfitta al torneo di Olbia, ma c'è una scusante. «Ha fatto l'esame di matematica il venerdì e siamo partiti il sabato notte per la Sardegna – dice la mamma – ma il suo avversario è stato bravo».

Ieysaa è musulmano, anche sua madre si è convertita all'Islam. «Ho tolto lo hijabtre mesi fa, ma fino ad allora non ho mai avuto problemi per la mia scelta. L'Islam è tolleranza, il Corano proibisce di imporre la religione agli altri". Intanto Ieysaa corre a vedere dei suoi coetanei che giocano a pallone. «Mi piacciono gli scacchi, ma soprattutto giocare con gli altri», dice il piccolo prodigio della scacchiera.

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