La Nuova Sardegna

Olbia

Disabile pestato a San Teodoro, Maria Elena Boschi: "Vogliamo giustizia subito"

Disabile pestato a San Teodoro, Maria Elena Boschi: "Vogliamo giustizia subito"

Anche il ministro per le Riforme colpita dalle immagini dell'aggressione al giovane disabile di Olbia e chiede sul social provvedimenti immediati

17 luglio 2016
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OLBIA. Il caso del giovane disabile picchiato selvaggiamente a San Teodoro diventa un caso nazionale. Il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, con un post su Facebook chiede giustizia per L.I., olbiese di 37 anni con disabilità psichica che il mattino del 10 luglio ha subito una violenta aggressione all’uscita dalla discoteca. Calci e pugni che sono stati immortalati da un video postato sul social network. Immagini che hanno scosso anche il ministro. «Ho visto il video. Vogliamo chiarezza e giustizia subito».

L’autore della violenza, B. A. A., di 27 anni, sassarese, è stato denunciato in stato di libertà dai carabinieri della stazione di Olbia. Questa mattina, 18 luglio, la Procura di Nuoro si pronuncerà sull’episodio.

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L'aggressore ha provato a chiedere scusa. Con un poco convincente post sul suo profilo Fb. «Come pubblicamente è stato il male, sarà anche il bene, perciò chiedo umilmente scusa al ragazzo a cui ho fatto del male, sottolineo non è un invalido, e che l’accaduto non è privo di motivazioni se pur ugualmente ingiustificabile. Scusa alla mia famiglia e scusa agli amici e non, che hanno dovuto vedere questo video». Il post è stato rimosso poco dopo la pubblicazione e nel giro di qualche ora il profilo è stato chiuso. Nel frattempo i messaggi di solidarietà alla vittima della violenza si sono moltiplicati. Come anche le richieste di giustizia esemplare per la crudele aggressione.

La ricostruzione. I carabinieri di Olbia, guidati dal comandante Alberto Cicognani, grazie al video e al racconto della vittima, hanno ricostruito quanto accaduto il mattino del 10 luglio. Ed emerge un dettaglio importante. L. conosceva il suo aggressore, si fidava di lui.

La registrazione dello smartphone scatta alle sei del mattino, in un’area parcheggio vicino alla discoteca La Luna di San Teodoro. La violenza scatta all’improvviso. L’aggressore, che ha un braccio fasciato, si avvicina a L. e gli dà uno schiaffo. Poi un altro e un altro ancora. Lo afferra per i capelli e gli sbatte la testa contro il cofano di una macchina parcheggiata. Lui subisce i colpi senza reagire. Il picchiatore passa alle ginocchiate. La seconda fa crollare L. a terra. Un gruppo di persone, tra cui l’autore del filmato, assiste senza intervenire. Il ragazzo disabile rimane a terra privo di sensi per alcune ore. Viene trovato dai proprietari della discoteca La Luna. Sono loro a chiedere l’intervento dell’ambulanza. I medici del Pronto soccorso di Olbia gli assegnano 45 giorni di cure. Ha un trauma cranico, la frattura della tibia, una lesione alla mandibola. Inizialmente L. racconta ai familiari di essere caduto dalla moto. È il video postato su Facebook che mostra tutta la violenza che ha subito. La famiglia e il fratello maggiore Manuel, che ne è anche tutore legale, sporgono denuncia attraverso il loro legale, Nicola Di Benedetto. Il video fa il giro della rete e in poche ore il responsabile del pestaggio viene individuato. I carabinieri denunciano B. A. A. Ma le indagini proseguono per dare un nome alle persone, cinque ragazzi e due ragazze, che hanno assistito all’aggressione senza intervenire.

Le reazioni. Rabbia e indignazione. Sono questi i sentimenti che animano i commenti sulla rete al video choc. E anche la politica chiede giustizia per L. «Un atto che condanniamo e che la società civile non accetta e meno che mai noi – scrive Ermelinda Delogu del dipartimento regionale servizi sociali di Italia Unica –, L. è il figlio e il fratello di tutti, dobbiamo rendergli giustizia». Chiede pene esemplari «verso coloro che si sono resi colpevoli dell’ultimo aberrante episodio di violenza» Ignazio Messina, segretario nazionale dell’Italia dei valori che insieme ai senatori Idv Bencini, Molinari e Romani annuncia un ddl ad hoc che porti a 12 anni di reclusione la pena minima per chi usa violenza su persone svantaggiate. «Un atto da condannare senza se e senza ma – dice il sindaco di Olbia Settimo Nizzi –, e spero che il responsabile venga punito in maniera esemplare».

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