La Nuova Sardegna

Olbia

Premio “Medusa Aurea” a Donà dalle Rose

Premio “Medusa Aurea” a Donà dalle Rose

Riconoscimento al fondatore di Porto Rotondo per il suo impegno nella promozione di arte e cultura

21 luglio 2016
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PORTO ROTONDO. L’arte è sempre stata la sua bussola. Quando ha inventato Porto Rotondo, nei primissimi anni Sessanta, ha immaginato un borgo disegnato da artisti e frequentato da stelle della cultura. Così adesso il conte Luigi Donà dalle Rose riceve un importante riconoscimento per la sua lunga e intensa attività di mecenate. Si tratta del «Medusa Aurea», un premio dell’Accademia internazionale di arte moderna. Un ente che opera in Italia e in altri dodici paesi del pianeta e che nel 2004 ha ottenuto il riconoscimento di organizzazione internazionale con status consultivo direttamente dal Consiglio economico e sociale dell’Onu. Luigi Donà dalle Rose, tra l’altro presidente della fondazione Porto Rotondo, ha ricevuto l’ambito riconoscimento in occasione della 34esima edizione del premio. Il direttivo dell’Aiam ha quindi nominato il conte veneziano membro effettivo del senato accademico per «essersi distinto come portatore di espressione artistica e culturale di grande levatura. Il fondatore di Porto Rotondo ha unito l’impegno per la promozione culturale a una profonda sensibilità intellettuale, sostenendo alcuni dei più importanti personaggi della scena artistica e culturale mondiale». Sono numerosi gli artisti e gli intellettuali che hanno lasciato le loro tracce a Porto Rotondo, un borgo che arricchisce il proprio status di museo all’aperto anno dopo anno. Tra i tanti ci sono per esempio gli scultori Mario Ceroli, Andrea Cascella, Emmanuel Chapalain e Giancarlo Sangregorio. «A Luigi Donà dalle Rose vanno riconosciuti il merito e il coraggio di chi non si ferma al presente per guardare oltre l’eternità. Si può dire con certezza che Porto Rotondo resterà nella storia culturale dell’umanità» commenta Antonella Romano, membro del direttivo dell’Accademia internazionale. Il fondatore di Porto Rotondo, comunque, ha ancora qualche sogno nel cassetto. «L’attestato dell’Aiam è un riconoscimento che condivido con tutti coloro che hanno a cuore il borgo turistico e che nel tempo, da 52 anni a questa parte, hanno contribuito a proiettarlo sulla scena internazionale, facendolo diventare un autentico crocevia culturale – commenta il conte – . Ora il sogno è quello di finire il teatro Mario Ceroli con la sua macchina scenica e i cinque altorilievi mancanti. Opere indispensabili per ottenere il riconoscimento del cuore del borgo turistico come patrimonio Unesco». (d.b.)

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