La Nuova Sardegna

Olbia

Al museo tutti pazzi per S’Indattaraiu

di Dario Budroni
Al museo tutti pazzi per S’Indattaraiu

Il coro Olbia folk ha presentato una nuova versione del brano di Tony De Rosas. Sul palco i racconti dei vecchi cozzari

08 agosto 2016
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OLBIA. Ricordi e melodie trascinano tutti nel golfo di una volta, quando ancora si utilizzavano i pali di castagno e le barche a motore erano cose per pochi. Le storie dei mitilicoltori olbiesi affascinano i profani e lucidano gli occhi di chi certe cose le ha vissute per davvero. Sabato sera nel giardino interno del museo si sono presentate centinaia di persone. Tutte ammutolite per il concerto dell’olbiesità. Il coro Olbia folk ensemble ha infatti presentato una nuova versione di «S’Indattaraiu» ovviamente con la collaborazione di Tony De Rosas, l’autore della canzone che più di ogni altra emoziona gli olbiesi doc. Una serata-concerto organizzata dal coro Olbia folk e dall’archivio Mario Cervo con il patrocinio dell’assessorato comunale alla Cultura.

Inno all’olbiesità. Il progetto è originale. Il coro Olbia folk ensemble ha deciso di arrangiare «S’indattaraiu» e così ne è nato un disco. Sabato il brano è stato interpretato dal vivo tre volte: prima solo dal coro, poi solo da Tony De Rosas e infine, per chiudere la serata, tutti insieme. «S’Indattaraiu» ha confermato il suo status di simbolo musicale della città. Il pubblico ha apprezzato e ha accompagnato ogni esibizione con un applauso. Una canzone storica che De Rosas scrisse in soli 15 minuti, «perché un olbiese certe cose le sente dentro», che parla delle fatiche quotidiane e delle emozioni più genuine dei cozzari olbiesi. Un brano che in realtà il cantante aveva dedicato a suo cognato: Armando Bigi, che ieri ha addirittura preso posto sul palco insieme al nipote Raffaele Bigi, oggi uno degli attori più importanti del golfo. Bigi senior, lucidissima memoria del regno dei cozzari, ha parlato del lavoro di una volta, di quando il mare era disseminato di pali di castagno, poi sostituiti dai più moderni galleggianti colorati, e di quando i giovani olbiesi, universitari compresi, tra cui il sindaco settimo Nizzi, facevano la stagione sotto il sole caldo tra filari e stabulari.

Personaggio mitologico. L’autore di «S’Indattaraiu» si è detto contento di condividere la sua canzone più famosa con il coro Olbia folk ensemble. «Meti fattu ’inè lu zuddoni» ha esclamato per esprimere la sua emozione quando per la prima volta ha sentito dal vivo la versione del coro olbiese diretto da Cristiano Deriu. Ma Tony De Rosas non è solo «S’Indattaraiu». La sua vita è una storia tutta da raccontare. Ciuffo bianco e animo gentile, De Rosas ha sempre suonato e cantato, prima con i Pelati e poi da solista, fino a raccogliere importanti successi. Ha collaborato con gente del calibro di Astor Piazzolla. Ma è stato anche il proprietario del mitico Tony’s bar, nel cuore del centro storico. Ci bazzicavano Fabrizio De André, Tina Turner, Gino Paoli, Nomadi, Mogol. Sabato al museo, durante la serata presentata da Daniela Astara, ha cantato anche altre sue canzoni e con un po’ di nostalgia ha detto: «Se fossimo stati nel mio Tony’s bar saremmo rimasti fino alle 4».

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