La Nuova Sardegna

TELTI. La folla è andata su e giù per tre giorni di fila. Migliaia di persone si sono gustate i simboli indiscussi di Telti e della Gallura. La Sagra del mirto ha rispettato le attese e ha riempito le piazze e le vie del paese. Ad attirare galluresi e turisti le degustazioni, i percorsi del gusto, le mostre, gli spettacoli folk e le rievocazioni storiche. Una grande festa all’insegna delle più antiche tradizioni locali che ha soddisfatto tutti, in primis pro loco e amministrazione. Cominciata venerdì sera, la Sagra del mirto, tornata dopo due anni di Mirtò, è terminata ieri con il terzo bagno di folla. Il protagonista è stato ovviamente il mirto. Ma se la sono cavata molto bene anche i piatti tipici della cucina gallurese, sapientemente preparati dagli abitanti del paese. Sempre molto apprezzate le rievocazioni: come l’Agliola, cioè la vecchia trebbiatura del grano, e la Pricunta, l’antica ed emozionante proposta di matrimonio. «Il paese ha collaborato tantissimo – commenta Anna Maria Giagheddu, presidente della pro loco da appena dieci giorni –. Il tema che ha dominato la sagra è la tradizione. La pro loco dopo tanti anni ha di nuovo previsto la degustazione gratuita del mirto dei tre produttori teltesi, Pietra Manna, La Neula e Galù. Un’altra cosa che mancava era il dolce tipico, offerto sempre gratuitamente e preparato dalle nostre massaie». A fare da contorno esibizioni di cori e gruppi folk, concerti, presentazioni, mostre e balli in piazza. «La sagra è andata bene, mi è piaciuta - commenta il sindaco Gianfranco Pinducciu -. E penso che sia piaciuta anche ai teltesi. Il paese è stato visitato da tante persone. Poi ho visto che trenta donne hanno donato alla pro loco i dolci da offrire agli ospiti. È un bel segnale di partecipazione. Molto attivi anche i giovani». (d.b.)