La Nuova Sardegna

Olbia

Nel 2017 i risarcimenti per l’alluvione

di Serena Lullia
Nel 2017 i risarcimenti per l’alluvione

I cittadini dovranno presentare le domande più una perizia. Solo 19 i milioni di euro stanziati dallo Stato per tutta l’isola

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OLBIA. Per 1600 olbiesi l'attesa dura da tre anni. Da quando nel 2013 la città finì sotto il fango e la pioggia del ciclone Cleopatra. Insieme a Olbia altri comuni dell’isola vennero sconvolti dall’alluvione. La Sardegna è stata ammessa alla seconda fase dell’istruttoria per la concessione di contributi statali ai privati e alle aziende. Ma c'è poco da esultare. E non solo perché sono passati tre anni. Ma perché l’isola dovrà dividersi 19,5 milioni di euro. I danni calcolati erano stati valutati in 39 milioni, esattamente il doppio. Una guerra tra poveri e disperati. Basti pensare che sono quasi 2600 le segnalazioni di danno presentate dopo il passaggio del ciclone Cleopatra. Di queste quasi 1600 riguardano la sola città di Olbia.

Ma tutto ciò non è abbastanza. I soldi non arriveranno prima del prossimo anno. E cittadini e comuni dovranno confrontarsi ancora una volta con il mostro dalle mille braccia della burocrazia. Ancora perizie, ancora moduli da compilare, ancora scadenze da rispettare.

I fondi in arrivo. I 19,5 milioni di euro in arrivo a passo lento sono risorse dello Stato. Che si aggiungono ai 4 milioni di euro stanziati dalla Regione come prima risposta alle vittime delle calamità naturali del 2013. Nel caso dei 19,5 milioni di euro è Roma che detta le regole. La recente ordinanza del capo della Protezione civile nazionale stabilisce un dettagliato cronoprogramma per l’erogazione dei fondi.

La perizia. Entro il 29 settembre i cittadini che hanno subito danni il 18 novembre 2013 dovranno consegnare al Comune la domanda per ottenere il risarcimento. Sono ammessi sia i privati, sia le attività economiche e commerciali. Ognuno di loro sarà chiamato ancora una volata ad allegare alla richiesta una perizia tecnica. Per aiutare i privati nella delicata fase sulla perizia, la Protezione civile regionale ha coinvolto la “Rete delle professioni tecniche della Sardegna”. Anche i Comuni hanno un ruolo di primo piano. Sono obbligate a supportare i cittadini nella fase di compilazione dei documenti.

I tempi. Il Comune avrà un mese di tempo per consegnare tutte le domande alla Regione. La scadenza è fissata per il 29 ottobre. Ma il passo lento della burocrazia non ha ancora finito di mostrarsi in tutta la sua essenza. La Protezione civile regionale avrà un mese di tempo per passare al setaccio le domande. Entro il 28 novembre dovrà trasmettere al Dipartimento nazionale tutti gli elenchi. A questo punto la Protezione civile nazionale predisporrà la proposta di delibera da sottoporre al Consiglio dei Ministri a cui per legge spetta il compito di approvare il finanziamento. I risarcimenti saranno pagati dagli istituti di credito convenzionati direttamente ai cittadini. Nel 2017.

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