Nuovo ponte, ripartono le ruspe
Dopo tre mesi di stop riprendono i lavori. L’opera pronta per Natale
OLBIA. Le ruspe sono tornate. Hanno ripreso a scavare ieri mattina, sulle sponde del rio Siligheddu, dopo tre mesi di ferie forzate. Movimenti che il quartiere di Isticadeddu attendeva con una certa impazienza. Il nuovo ponte sul più pericoloso dei canali olbiesi sarà così pronto entro Natale. La tabella di marcia dice che serviranno circa cento giorni prima di poter transitare in auto e a piedi sulla nuova opera in via Vittorio Veneto. In realtà il ponte sarebbe dovuto essere quasi pronto. La scoperta di una falda acquifera ha però stoppato i lavori e obbligato i tecnici a modificare il progetto.
Il vecchio ponte-tappo di via Vittorio Veneto era stato abbattuto durante l'alluvione dello scorso ottobre, dopo un'ordinanza dell'ex sindaco Gianni Giovannelli, per evitare che Isticadeddu finisse sott'acqua. Da quel momento la vecchia amministrazione si era mossa per ricostruire un'opera più sicura e l'aveva così inserita nel primo lotto del piano Mancini. Ad aggiudicarsi i lavori, ad aprile, l'impresa Angius di Sassari, per un totale di 867mila euro. Le ruspe sono poi comparse a fine maggio, ma dopo un paio di settimane hanno dovuto spegnere i motori. Tutta colpa di una falda acquifera che scorre dove sorgerà uno dei basamenti del nuovo ponte e che, filtrando dal fondo del canale, ha invaso gli scavi rendendo impossibile la prosecuzione dei lavori. Quindi i tecnici sono stati obbligati a modificare il progetto e a prevedere un sistema di micropali. Nel frattempo la ditta ha ordinato i pali di acciaio e ieri mattina la situazione si è finalmente sbloccata, come già aveva anticipato giovedì il sindaco Settimo Nizzi. Il nuovo ponte sarà in prefabbricato e a campata unica. Sarà simile a quello costruito, sempre dalla ditta Angius, sul fiume Loddone. Sono previsti anche un marciapiede e una pista ciclabile.
Il ponte sul rio Siligheddu è un'opera fondamentale per Isticadeddu e per tutta la città. Via Vittorio Veneto è infatti tagliata in due. Gli abitanti della zona ovest del quartiere, per esempio, da quasi un anno devono percorrere diversi chilometri in auto per raggiungere il resto della città. Sono costretti ad allungare il proprio tragitto anche tutti coloro che da Olbia devono raggiungere la periferia olbiese, Telti e Tempio. Una situazione che pesa pure sulle casse delle attività commerciali della zona, dai distributori di benzina fino ai cantieri edili. In questi mesi di disagi non sono mancate le proteste di alcuni cittadini. Lo scorso maggio, per esempio, sulle transenne del cantiere era comparso uno striscione con su scritto «Vergogna». Un mese fa ne è stato appeso un altro: «Nuova giunta, stessa vergogna. Incompetenti». (d.b.)