La Nuova Sardegna

Olbia

Sul lungomare di Olbia un palazzo di 28 metri

Serena Lullia
Il rendering del palazzo di 28 metri che nascerà sul lungomare
Il rendering del palazzo di 28 metri che nascerà sul lungomare

La maggioranza dà il via libera a un progetto del 2009 in deroga al regolamento edilizio. Le minoranze: «Illegittimo»

12 settembre 2016
3 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Un palazzo di cemento, acciaio e vetro con vista sul lungomare. Verrà su nei prossimi mesi in deroga al regolamento edilizio. Si arrampicherà verso il cielo per 28 metri nello spazio tra Corso Umberto, via Catello Piro e via Garibaldi. Il progetto vecchio di 7 anni viene riesumato e approvato dalla maggioranza guidata dal sindaco Settimo Nizzi. L’immobile ospiterà uffici pubblici al 50%. L’altra metà diventerà di proprietà dei privati. Le minoranze protestano e votano contro. La maggioranza senza alcun dibattito e con la forza dei numeri dà il via libera al progetto per il quale il Comune anticiperà 1 milione e 300mila euro. I soldi serviranno per la progettazione e la direzione dei lavori. Metà dell’edificio, 1000 metri quadrati, verrà mantenuto in conto permuta dal privato che realizzerà tutta l’opera. Gli altri 1000 saranno comunali.

Il partito del sì. La maggioranza nizziana, come da copione, si limita a leggere un mini documento autorizzato dal sindaco per sostenere il progetto. In aula il confronto verbale tra schieramenti è pratica poco gettonata. L'unico a ribattere alle minoranze, ma con un dono di sintesi portato all’estremo, è il presidente del Consiglio Gianpiero Mura. Sostiene che il palazzo è la risposta alla fame di uffici pubblici della città. È che non si possono continuare a pagare affitti ai privati per ospitare servizi comunali.

Le anomalie. Il capogruppo della Coalizione civica, Carlo Careddu, sottolinea alcuni punti oscuri del progetto nato da un concorso di idee del 2009. «Una operazione di pseudo-riqualificazione dell’area dell’ex Consorzio Agrario – dice –. È stato preferito ad altri un progetto che va in deroga ai parametri edilizi vigenti in altezza, distanze, cubatura e parcheggi con grave danno per i cittadini che abitano nei palazzi confinanti. Il progetto è stato validato con determina dirigenziale prima ancora che il Consiglio comunale concedesse la deroga. Siamo stati chiamati tra l’altro a esprimerci su un progetto diverso da quello premiato dalla commissione di gara».

Parcheggi sulle mura romane. Il palazzo pubblico-privato dovrebbe avere dei parcheggi sotterranei. «Ma già nella relazione paesaggistica si spiega che lì sotto esistono le mura di epoca romana – aggiunge Careddu –. Gli scavi verrebbero quindi bloccati e addio parcheggi. Già oggi, con gli uffici pubblici esistenti e i palazzi particolarmente popolati, i posti auto non bastano».

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:olbia:cronaca:1.14094364:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.14094364:1653425726/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

Vicini vicini. Sarà una convivenza molto intima quella tra il nuovo palazzo e i dirimpettai. Saranno distanti 10 metri. «La legge primaria, sovraordinata rispetto a quelle locali è inequivocabile – sottolineano Roberto Ferinaio e Maria Teresa Piccinnu del M5 stelle –. La distanza da applicare deve essere pari a quella del palazzo più alto, che è circa 30 metri. Non 10 come è stato concesso. Il progetto passato in Consiglio sarebbe viziato da una illegittimità di fondo che ne renderebbe inapplicabile la realizzazione. I residenti sono già sul piede di guerra e stanno ultimando i ricorsi. Se li vincessero ci sarebbe un danno erariale milionario per il Comune».

Le deroghe. «Derogare alle regole edilizie è consentito ma solo per edifici prevalentemente pubblici o di interesse pubblico – conclude Careddu–. In questo caso la deroga viene concessa anche se metà dell'immobile verrà mantenuta in conto permuta dal privato. Al Comune resteranno 1000 metri quadri, assolutamente insufficienti per ospitare gli uffici comunali. Con i costi previsti per questa finta riqualificazione si potrebbero realizzare nuovi uffici, comodi, capienti e con i parcheggi. Tutto questo mi porta a dire che non stiamo riqualificando un bel niente e che l’operazione è conveniente solo per qualcuno. Ma non per la città e per gli olbiesi».

In Primo Piano
Tribunale

Sassari, morti di covid a Casa Serena: due rinvii a giudizio

di Nadia Cossu
Le nostre iniziative