La Nuova Sardegna

Olbia

Estate record al museo Galluras

di Sebastiano Depperu
Estate record al museo Galluras

Luras, la “Femina agabbadora” ha attirato il 25 per cento di visitatori in più rispetto a un anno fa

15 ottobre 2016
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LURAS. La cultura tira, anche d'estate. Ed è così che al «Galluras - il museo della femina agabbadòra» di Luras che si registrano numeri importanti. Per la stagione 2016, infatti, si è registrato un significativo più 25 per cento di visitatori. «Sono molto soddisfatto di come è andata quest'anno l'estate al museo - commenta il proprietario e direttore, Pier Giacomo Pala - i visitatori sono molto incuriositi, sia dalle tradizioni locali, infatti parliamo di un museo etnografico, sia dalla presenza del martello della femina agabbadòra». E il martello in legno d'olivastro, infatti, che si trova nella camera da letto è l'oggetto più ricercato e finirà, anche, sabato, nella trasmissione "Sereno Variabile" su Raidue, assieme a Luras, il suo territorio ed altri paesi dell'Alta Gallura.

Il martello era lo strumento utilizzato dalla femina agabbadòra, normalmente l'ostetrica del paese che praticava anche l'eutanasia sui malati. Un'azione di pietas ante litteram che viene gelosamente custodita attraverso la storia della femina agabbadòra. Al museo arrivano turisti da ogni parte del mondi, sardi ed italiani compresi. Pullman di gite organizzate, scolaresche per i viaggi d'istruzione ma, anche, tantissime persone che arrivano da sole lì, grazie alla pubblicità o al passaparola.

«Il passaparola è l'orgoglio più grande - continua Pier Giacomo Pala - perchè vuole dire che chi ha già visitato il museo lo consiglia ad amici, parenti o conoscenti. Tantissime belle recensioni, inoltre, le ricevo anche nei siti specializzati o su tripadvisor. Il museo ha anche un sito internet (primo nell'ambito dell'etnografia) e le pagine nei social».

Il museo è privato, non riceve nessun finanziamento pubblico, ed è nato grazie alla passione di Pier Giacomo Pala. Con lui guide appassionate dalla storica figura di Mario Depperu fino alle nuove leve che si stanno formando. Negli anni di attività, la struttura lurese che si trova in via Nazionale, di fronte al monumento ai caduti, ha visto entrare persone di diverse nazionalità. In testa i francesi, seguiti dai tedeschi, dagli inglese e dagli spagnoli. Non sono mancati, però, turisti dai cinque continenti. Per esempio: Israele, Filippine, Cina, Giappone, India, Australia, Argentina, Paesi Arabi, Stati Uniti d'America, Argentina e Brasile. Tra gli europei, ancora, dall'Irlanda, dalla Grecia, dalla Svezia e altri paesi d’Europa. Insomma: la cultura quando è custodita con passione e professionalità attira anche in stagione estiva, senza contare la bassa stagione che fa sempre registrare un discreto numero di presenze tutto l'anno.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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