La Nuova Sardegna

Olbia

Piano Mancini, il Comune ritira la Via

di Serena Lullia

La scelta a 4 giorni dalla scadenza per integrare la proposta con soluzioni alternative. La Regione pronta a commissariare

20 ottobre 2016
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OLBIA. Il Comune ritira la richiesta di Valutazione di impatto ambientale del Piano Mancini. Una scelta non a caso. Qualche ora prima la Regione, con una lettera, annunciava di volersi avvalere dell’ufficio tecnico comunale per completare la procedura di Via. Ultimo avviso prima del commissariamento.

Verso il commissariamento. È la seconda lettera che arriva sul tavolo del Comune nel giro di poche settimane. L’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, aveva già ricordato la scadenza del 22 ottobre. Entro quella data il Piano Mancini deve essere integrato con proposte alternative. «Gli ultimi atti del Comune determinano gravi ritardi nello svolgimento della procedura di Via e l’ente non ha fornito alcuna valida giustificazione – si legge nella lettera –. Le opere previste sono urgenti e indifferibili perché finalizzati alla messa in sicurezza della città e alla salvaguardia dell’incolumità pubblica. È necessario avvalersi del personale dell’ufficio tecnico comunale che opererà in via prioritaria per lo svolgimento di tutte le attività connesse al procedimento di Via. Si invita l’amministrazione a presentare eventuali osservazioni entro il termine di 5 giorni». In sintesi: dal momento che il Comune non ha integrato il Progetto Mancini con le proposte alternative e la scadenza dei tempi è vicina, la Regione, con il potere che le arriva dalla legge, si sostituisce al Comune per completare l’iter.

Ritirata la Via. La reazione del Comune arriva una manciata di ore dopo l’arrivo della lettera di Maninchedda. «Abbiamo formalmente ritirato la documentazione che riguarda il procedimento di Via del Piano Mancini – dice il primo cittadino –. Abbiamo anche ritirato la richiesta di proroga che avevamo presentato il 29 settembre al Servizio di valutazione ambientale. Ora l’assessore Maninchedda assuma le determinazioni che più gli competono. Credo che spendere altri quattro, cinque o sei mesi per valutare una proposta alternativa per mettere in sicurezza la città sarebbe stato ragionevole da parte dell’assessore, che invece con questo atto di forza vuole portare avanti a tutti i costi il Piano Mancini. Venga però qui l’assessore ad attuare quel Piano che la maggior parte dei cittadini non vuole. Le elezioni che ho vinto sono state un referendum su quel progetto. Dovrà venire a Olbia con l’esercito per realizzarlo».

Slealtà istituzionale. Nizzi punta dritto contro l’assessore Maninchedda e la Regione. «Siamo dispiaciuti perché invece di cercare il dialogo, insistono per attuare il Piano Mancini – attacca –. Ma chi è uomo di Stato, sia a livello locale che regionale o provinciale, deve portare avanti una leale collaborazione con gli altri enti. Questa lealtà tra amministrazione comunale e regionale è venuta meno».

Nuovo progetto. Ritirata l’istanza di Via il Comune non intende fermarsi. Già pronti 270mila euro di fondi comunali per redigere un nuovo studio di fattibilità. «Abbiamo ordinato al dirigente di preparare la gara di appalto – sottolinea Nizzi – che contempli una soluzione condivisa, che non lasci la città un cantiere per anni e che abbia minori costi sociali. I soldi li abbiamo trovati spostando risorse da un capitolato all’altro. Si ricomincia da capo. Nel giro di 60 giorni lo studio sarà pronto. Nel frattempo diamo seguito al piano di abbattimenti delle opere incongrue che non abbiamo ritirato».

Finanziamenti. E a chi teme che il Governo ritiri i 120milioni di euro con cui ha finanziato il Piano Mancini Nizzi risponde. «Quelle risorse sono per un piano di mitigazione del rischio idrogeologico. Non nello specifico per il Mancini»

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