La Nuova Sardegna

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L’assessore Guccini: «Una mobilitazione per il Paolo Merlo»

LA MADDALENA. L’assessore alla Sanità, Massimiliano Guccini, accoglie la richiesta del gruppo di minoranza “Il vento che cambia”. Convocherà un consiglio ad hoc per discutere i problemi dell’ospedale...

23 ottobre 2016
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LA MADDALENA. L’assessore alla Sanità, Massimiliano Guccini, accoglie la richiesta del gruppo di minoranza “Il vento che cambia”. Convocherà un consiglio ad hoc per discutere i problemi dell’ospedale Paolo Merlo. E punta al rialzo, proponendo una mobilitazione cittadina per far valere il diritto alla salute. «Il Consiglio rappresenta la popolazione – dichiara –, deve unire la comunità e organizzare la protesta in modo congiunto con i cittadini. Mi appello al senso di responsabilità delle opposizioni: la smettano su di attaccare la maggioranza su questo argomento. Uniamo invece le forze e rappresentiamo come si deve i nostri concittadini». Guccini replica così alle dichiarazioni del gruppo di opposizione che lo aveva accusato di non aver convocato una seduta ad hoc, ma di aver fatto prima alcuni incontri separati con le locali associazioni. «Non è una colpa, ma un dovere degli amministratori dialogare con le associazioni e con tutti i portatori di interessi diffusi – afferma –. Ricordo che negli ultimi anni si sono svolti già tre consigli comunali sul futuro dell’ospedale. In ognuno è stato prodotto un deliberato con cui si ribadiva l'importanza di mantenere i servizi sanitari, che però sia la Regione che la Asl hanno completamente ignorato. A questo punto, visto il continuo depotenziamento dei servizi, come il Punto nascita, la chirurgia, anestesia e camera iperbarica, ritengo sia necessaria una grande mobilitazione cittadina, pacifica ma determinata. La Maddalena deve fermarsi per un giorno e scendere in piazza per inviare un segnale chiaro e forte a chi amministra la sanità sarda. Non aspetteremo in silenzio che ci scappi il morto. Il Consiglio deve unire e non dividere su un piano politico la comunità. È indispensabile una protesta unitaria perché il venir meno del diritto alla salute riguarda tutti». (w.b.)

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