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CALANGIANUS

Loddo: piano energetico, serve una burocrazia più snella

Loddo: piano energetico, serve una burocrazia più snella

CALANGIANUS. Piano energetico regionale pronto, arrivano i primi commenti, Come quello di Gio Martino Loddo, sindaco di Calangianus che se da una parte dispensa elogi, dall'altra lancia rasoiate...

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CALANGIANUS. Piano energetico regionale pronto, arrivano i primi commenti, Come quello di Gio Martino Loddo, sindaco di Calangianus che se da una parte dispensa elogi, dall'altra lancia rasoiate contro una macchina organizzativa che ha delle falle. «Dire che sono soddisfatto è un eufemismo. Infatti, è l'entusiasmo che prevale nei sentimenti di chi, conoscendo la materia, si rende conto delle grandi potenzialità di sviluppo contenute nel piano energetico regionale. Uno strumento che, anche se ancora migliorabile, offre una grande possibilità a quei territori che con lungimiranza puntano, per un rilancio economico, nell'energia pulita, nella mobilita sostenibile e nell'efficientamento energetico attraverso la pianificazione di uno sviluppo futuro che ha le sue fondamenta proprio su queste tre tematiche - spiega Loddo, referente politico dell’Unione dei Comuni “Alta Gallura” per il piano energetico -. Noi (Unione dei Comuni) l'abbiamo intuito e già da tempo ci stiamo muovendo in questa direzione. C'è comunque un ma, un ostacolo che pesa come un grosso macigno e che se non viene superato può far perdere questo ultimo treno». E Loddo spiega ancora: «Se l'articolato su cui regge il piano energetico regionale è snello e moderno, basato sulle linee guida del modello europeo, esso, poi, nella sua applicazione, si scontra con la realtà di una macchina burocratica periferica rallentata, bradipa nelle sue articolazioni ,basata su un modello che trova ragione di esistere nel primo Medioevo, non oggi. Un esempio tra tutti: le pratiche necessarie per la semplice sostituzione di un impianto di cogenerazione che consuma tonnellate di combustibile pesante, immettendo in atmosfera una quantità tale di inquinanti nocivi alla salute e deleteri per l'ambiente, si impantanano negli uffici dell'ambiente e la legge permette agli impiegati di prendersi un lasso di tempo intollerabile per la loro evasione: infatti, per indire una conferenza di servizi e la successiva autorizzazione unica ambientale concedono un lasso di tempo che va dai 120 ai 150 giorni, un tempo intollerabile che potrebbe essere causa della perdita di finanziamenti europei verso chi investe in materia».

È lo stesso sindaco a proporre una soluzione: «Togliere agli uffici di una Provincia ormai inesistente, se non per i danni che così essa può arrecare (vedasi la perdita di finanziamenti europei sulle scuole), la facoltà di indire la conferenza dei servizi dando modo di operare, così come deve essere, allo sportello unico per le attività produttive e riducendo drasticamente i tempi burocratici di tolleranza. Facciamo lavorare gli impiegati: sono lì per quello». (s.d.)

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