Piano Mancini, Maninchedda "precetta" i tecnici del comune di Olbia
Guerra aperta con Nizzi con la nuova ordinanza dell'assessore regionale: viene meno il dialogo fra istituzioni
OLBIA. La stretta di mano di lunedì nella sede dell'ex Provincia era solo un atto fra gentiluomini. Sicuramente non aveva il significato di una pace o di un armistizio fra l'assessore regionale ai lavori pubblici Paolo Maninchedda e il sindaco di Olbia Settimo Nizzi sul tema caldo del Piano Mancini. E Maninchedda non ha perso molto tempo per andare avanti sulla strada tracciata nei giorni scorsi con l'ordinanza di revoca al comune di Olbia della titolarità dell'intervento relativo al lotto 1 del piano Mancini.
Nella nuova ordinanza (cliccare per leggere l'intero testo) pubblicata sul sito della Regione in data 26 ottobre 2016, l'assessore regionale ai lavori pubblici che esercita i poteri commissariali, dispone "con decorrenza immediata l'avvalimento del personale dell'Ufficio tecnico del comune di Olbia per lo svolgimento di tutte le attivitàconnesse alle fasi di attuazione dell'intervento". Quindi segue l'elenco dei tecnici che sono stati titolari, secondo l'ordinanza, di ruoli nell'ambito della progettazione e del procedimento di V.i.a. : Costantino Azzena, Antonio Zanda, Marianna Melis, Lucia Mutzu, Salvatore Spano, Giuseppe Spano, Antonio Marongiu, Stefano Velati, Alessandro Urgias, Gianluca Vidale, Fabio Sanna e Cecilia Bosco.
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"Il suddetto personale _ prosegue l'ordinanza firmata da Maninchedda _ opera in via prioritaria per lo svolgimento di tutte le attività finalizzate alle fasi di redazione e approvazione dei progetti relativi all'intervento di mitigazione, Vasche, lotto 1 e, per tali attività, il personale risponde direttamente al coordinatore della struttura di supporto del commissario di governo. Con questa decisione, insomma, Maninchedda conferma il desiderio di accelerare il più possibile per chiudere la procedura di Valutazione d'impatto ambientale e iniziare le opere del lotto 1 non comprese nel programma di abbattimento delle opere incongrue, cioè la costruzione delle vasche di laminazione.
La reazione di Nizzi non si è fatta attendere. "Maninchedda precetta i tecnici e dunque ogni richiamo al dialogo fra enti viene meno vista la decisione del commissario di governo". Questo comunque il testo della risposta del sindaco.
«La rinnovata ricerca di dialogo e la volontà di tornare alla serena e leale collaborazione tra Enti volta ad accelerare la progettazione e l’esecuzione dei lavori – afferma il Sindaco di Olbia Settimo Nizzi - unico reale e concreto obiettivo mio personale e dell’Amministrazione Comunale tutta per assicurare la riduzione del rischio idraulico della nostra città, non trova l’apertura del Commissario di Governo contro il dissesto idrogeologico della Regione Sardegna, che, con una nuova ordinanza datata 25/10/2016, prosegue nel suo intento intrapreso col ritiro della delega al Comune per la realizzazione del Lotto I (le 4 vasche di laminazione dentro la nostra città con un costo di 25 miliardi), e conferma la volontà di andare avanti con l’avvalimento del personale dell’ufficio tecnico comunale per il proseguimento e il completamento delle procedure finalizzate all’attuazione dell’intervento». In altre parole, il Commissario va avanti e precetta il personale del Comune che dovrà occuparsi del procedimento.
«La nostra posizione è sempre stata aperta e volta al dialogo. Non capiamo questa totale chiusura e non ci si aspetta che un Commissario di Governo utilizzi in un atto argomentazioni di tipo politico. E se è vero che è legittimato a porre in essere questo procedimento, viene meno alla leale collaborazione tra Enti contrapponendosi, a scapito dei cittadini di Olbia, con un’Amministrazione democraticamente eletta. Inoltre, secondo il “principio di prossimità” sancito dal trattato dell’Unione Europea, le decisioni devono essere prese nella maniera il più possibile vicina ai cittadini, l’Amministrazione deve agire secondo i loro reali bisogni che, in questo caso, sono stati manifestati nei vari percorsi: non solo le elezioni vinte, come ha riconosciuto anche l’opposizione, pure per la differente scelta strategica rispetto al piano di salvaguardia idrogeologica, le osservazioni al VIA e la conferenza di consenso dello scorso 7 Ottobre. Abbiamo fatto e continueremo a fare tutto il possibile perché sia rispettata la volontà dei nostri cittadini e perché siano valutate altre opportunità che non solo mitighino il rischio, ma che prevedano un minor impatto ambientale, evitino tutti i disagi creati da un piano che porta con sè un grande numero di cantieri per moltissimi anni dentro la nostra città e, soprattutto, che non elimina il rischio per la nostra comunità così come sostenuto dallo stesso progettista».