La Nuova Sardegna

Olbia

Tempio Libera attacca: più duri contro Abbanoa

di Angelo Mavuli
Tempio Libera attacca: più duri contro Abbanoa

Monica Liguori e Antonio Balata sottolineano la mancanza di azioni di peso: «Da dieci mesi l’acqua non è potabile, ma i cittadini devono essere tutelati»

15 novembre 2016
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TEMPIO. «Duole constatare che, nonostante il lungo tempo passato dall'ordinanza sindacale sulla non potabilità dell’acqua risalente al 25 gennaio, il sindaco non abbia ancora avuto il modo e il tempo di promuovere una concreta azione di peso contro Abbanoa». E’ l’incipit di un articolato comunicato stampa emesso ieri dall’avvocato Monica Liguori, consigliere di minoranza di Tempio Libera, insieme conAntonio Balata, che quotidianamente deve confrontarsi con le richieste e le proteste, sempre più pressanti, dei cittadini più deboli, molti dei quali impossibilitati materialmente a rifornirsi di acqua alle poche fontane pubbliche ancora potabili, perché non le possono raggiungere.

«Ad oggi, a dieci messi dall’emissione del divieto - scrive Monica Liguori -, non è stata impostata, ad esempio, nessuna azione giudiziaria tipo class action, (già altre volte richiesta dalla sottoscritta), tesa a ottenere una riduzione del costo dell'acqua che tutti noi cittadini, pur non essendo potabile, paghiamo come tale. Ma non basta: non si è avuto neanche il coraggio di attivare un'azione, anche simbolica, come le dimissioni dell’intero consiglio comunale nelle mani del presidente della Regione. A significare la gravità della situazione nella quale versa la nostra città». Da Monica Liguori, sotto forma di interrogazione, arriva anche una proposta. «Non si comprende perché l’amministrazione non abbia predisposto in città il censimento delle persone con disabilità, degli anziani, di persone sole o di quelle famiglie, che non possono permettersi il “lusso” di comprare l'acqua e che potrebbero essere rifornite, almeno queste categorie, dalle autobotti della Protezione Civile. Nulla di nulla - insiste Monica Liguori -. Tutti noi continuiamo a chiederci quale timore reverenziale nei confronti di Abbanoa impedisca al sindaco di agire con vigore contro il gestore delle acque sarde. Certo - dice Monica Liguori -, con onestà intellettuale occorre riconoscere che la grave siccità, con causa della non potabilità e che attanaglia la nostra terra non è attribuibile a responsabilità di alcuno. Ma è responsabilità di chi governa, il fatto che nessuna azione a tutela dei cittadini sia stata intrapresa tanto per il costo dell'acqua, quanto per la fornitura delle stessa, in presenza della gravissime criticità che Tempio sta vivendo». Per Monica Liguori che sollecita il sindaco ad agire concretamente, «è arrivato il tempo di lottare a muso duro contro Abbanoa che non ha rispetto della nostra città».

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