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Coro di no all’interrogatorio gli spacciatori a bocca chiusa

Coro di no all’interrogatorio gli spacciatori a bocca chiusa

TEMPIO. Un coro, unanime, di «mi avvalgo della facoltà di non rispondere». Questa la conclusione degli interrogatori delle 25 persone rimaste invischiate nella “Operazione Arcipelago” portata...

16 novembre 2016
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TEMPIO. Un coro, unanime, di «mi avvalgo della facoltà di non rispondere». Questa la conclusione degli interrogatori delle 25 persone rimaste invischiate nella “Operazione Arcipelago” portata avanti dalla polizia di Stato e condotta dal sostituto procuratore della Repubblica Ginevra Grilletti. Ieri mattina il gip vincenzo Cristiano (assistito dal cancelliere Paola Mannoni) ha sottoposto ad interrogatorio di garanzia Giuseppe e Filippo Di Costanzo, padre e figlio, rispettivamente di 73 e 44 anni, Sergio Vitiello, 50, Andrea Costa, 26, Manuel Cirotto, 29, Roberto Delogu, 20, Luigi Calisi, 35, Matteo Marini, 29, Ciro De Angelis, 48 anni e sua moglie Anna Maria Branca di 58, Cristian Scampuddu, 30 anni Paolo Di Luciano, 58 anni e Giuseppe Braccia, di 51. Daniela Borgia e Sonia Satta, Fabio Soddu eMauro Battoni, Francesco Carta e Andrea Articolo, assisti dagli avvocati Angelo Merlini, Agostinangelo Marras, Alessandro e Giovanni Azzena, Domenico Putzolu, Mario Perticarà, Filippo e Gerolamo Orecchioni, Tomaso Serra. Tutti hanno fatto scena muta davanti al magistrato, avvalendose della facoltà concessa dalle legge agli indagati di non sottoporsi ad interrogatorio. Una strategia difensive necessaria ai tantissimi avvocati difensori di poter aver accesso agli atti che riguardano i loro assistiti e capire quali sono le fonti di accusa nei loro confronti. In due casi, dove le posizioni processuali risultano essere più “leggere”, vi è stata l’ammissione, da parte di alcuni indagati, di fare uso saltuario e personale di sostanze stupefacenti, attività non contemplata dal codice come reato penale. Il procedimento penale nei confronti dei 25 indagati, esaurita la formalità dell’interrogatorio di garanzia, va avanti e nei prossimi giorni potrebbero cominciare ad arrivare le prime richieste di scarcerazione per le 14 persone finite in cella, a Bancali. Per trasferite i detenuti a Tempio sono stati usati, dalla polizia penitenziaria, un pullman-cellulare e una decina di automezzi di scorta. (Red.Ol.)

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