Olbia, riunite in un solo processo le 15 inchieste su Roberto Goveani
L’ex notaio e dirigente sportivo dovrà comparire, il prossimo gennaio, davanti al gup del tribunale di Tempio per rispondere delle accuse di peculato
OLBIA. L’ex notaio e dirigente sportivo Roberto Goveani dovrà comparire, il prossimo gennaio, davanti al gup del tribunale di Tempio per rispondere di 15 capi d’accusa che parlano di peculato. A chiedere la riunione di tutti i procedimenti penali aperti contro il professionista torinese è stato, ieri mattina, l’avvocato cassazionista Guido Da Tome, che assiste da sempre l’ex notaio e uomo d’affari. Lo stesso legale ha annunciato ieri che Roberto Goveani metterà il suo patrimonio personale a disposizione delle quindici parti civili – tra clienti, istituti di credito e enti finanziari – «per ristorare quanto loro dovuto e indicato nei reati a lui contestati».
Ieri in aula si sono costituite le parti civili, rappresentate dagli avvocati Giovanni Azzena e Gianluigi Mastio per la Sardaleasing, e i penalisti Grazia Volo di Roma e Domenico Putzolu per conto di diversi altri imprenditori e privati cittadini che avevano avuto a che fare con lo studio notarile del professionista, radiato dall’albo notarile di Nuoro, l’ultimo distretto a cui era iscritto l’ex pubblico ufficiale. Le indagini sulle attività illegali dell’ex notaio vennero coordinate dal sostituto procuratore Angelo Beccu (che ieri ha dato il proprio consenso alla riunificazione di tutti gli atti) che prese in mano la lunghissima sfilza di denunce contro l’ex notaio, avviando contro di lui una vera e propria pioggia di procedimenti penali, una quindicina in tutto. Roberto Goveani, accusato di peculato continuato per il mancato versamento al fisco di svariate centinaia di migliaia di euro dovute per le registrazioni degli atti stipulati nel suo studio, era finito nei guai anche per la cassa cambiali, parrebbe gestita in proprio e senza rendere quanto dovuto alle banche.