La Nuova Sardegna

Olbia

I commercianti dicono sì: «Ben venga l’Università»

di Tiziana Simula
I commercianti dicono sì: «Ben venga l’Università»

Commenti positivi per la decisione del Comune di trasferire l’ateneo al Corso Pasquale Ambrosio (Confcommercio): porta movimento ma servono parcheggi

12 dicembre 2016
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OLBIA. Già se ne parla nei bar del Corso, proprio lì, nel cuore della città che l’amministrazione comunale vuole rianimare con una iniezione di gioventù. L’Università trasloca dall’aeroporto Costa Smeralda in pieno centro, nei locali commerciali di Corso Umberto che per anni hanno ospitato l’Oviesse (e non solo). Operazione voluta dalla giunta guidata da Settimo Nizzi e già conclusa con l’acquisto dell’immobile da parte dell’Aspo che se l’è aggiudicato all’asta con un’offerta di 1milione e 100mila euro. Lo stabile, di proprietà della famiglia Giordo di Tempio, era sottoposto a vendita giudiziaria. La notizia fa discutere su vari fronti: nell’ambiente politico, in quello universitario e tra i commercianti del centro storico. Rivitalizzare il cuore della città attraverso il flusso degli studenti universitari e tutto ciò che ruota intorno a loro, è l’obiettivo del trasloco. Ossigeno per un centro storico in apnea.

I commercianti. Tra una tazzina di caffè e un aperitivo, i clienti del “Cafè des artistes”, nella Galleria Marchioni, commentano il futuro arrivo dell’ Università in Corso Umberto. «Farà bene a tutto il centro», dice il titolare Nino Cossu, dal 1982 dirimpettaio del grande magazzino che ha visto alternarsi negli anni diversi marchi e società di abbigliamento, fino alla chiusura dei locali, nel 2013. Che la presenza degli universitari possa portare linfa vitale, ne è convinto, lui che ha vissuto l’era in cui i centri commerciali non esistevano e gli olbiesi andavano alla Standa di Corso Umberto a fare la spesa. «Il centro commerciale di Olbia era il Corso», ricorda Nino Cossu. Poi, le passeggiate sono andate sempre più diradandosi, molti negozi hanno dovuto chiudere i battenti per la crisi. E il centro ha cominciato a spopolarsi. «Non credo ci siano dubbi sul fatto che la presenza degli studenti possa essere positivo – aggiunge il titolare del Cafè des artistes – E questo, a prescindere dalla ricaduta economica sulle nostre attività commerciali. Ci sarà un movimento di persone che oggi non c’è. E questo non potrà che rivitalizzare il centro storico. Ora aspettiamo che il progetto si concretizzi».

Le reazioni. Il trasloco del corso di Economia del turismo è visto con favore dai commercianti al di là della decisione politica che invece agita maggioranza e opposizione. L’operazione di Nizzi lascia perplessa la minoranza perché cancella il progetto della cittadella universitaria a cui lavorava la giunta Giovannelli. Che il trasferimento in centro lo aveva previsto, ma in un altro immobile: nell’ex caserma chiusa e abbandonata della guardia di finanza, a duecento metri circa dalla palazzina acquistata dall’Aspo.

La Confcommercio. «Tutto ciò che si propone di rivitalizzare il centro storico, per noi è un’operazione giusta – commenta il presidente di Confcommercio, Pasquale Ambrosio – La presenza dell’Università è un’opportunità importante. Fermo restando, però, che si creino tutte le condizioni e i presupposti affinché gli studenti possano avere anche in centro tutti i servizi di supporto di cui necessitano e che ora hanno in aeroporto, parlo della mensa e soprattutto dei parcheggi. Non conosco il progetto e quindi non so se è già stata individuata una soluzione – aggiunge–, ma quello della carenza dei parcheggi è un problema che abbiamo anche ora, soprattutto dopo la chiusura dell’area vicino alla stazione ferroviaria. Ci piace l’Università al Corso perché crea una presenza stabile a differenza di chi compra e se ne va».

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