La Nuova Sardegna

Olbia

Sì all’imposta di soggiorno ma sarà applicata nel 2018

Sì all’imposta di soggiorno ma sarà applicata nel 2018

L’amministrazione comunale guidata da Nizzi decide di cambiare il regolamento Pagheranno il tributo anche i turisti over 65 anni che prima invece erano esentati

21 dicembre 2016
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OLBIA. L'imposta di soggiorno potrà essere applicata solo nel 2018, ma la maggioranza non ha intenzione di arrivare impreparata all'appuntamento. Ecco perché mette mano al regolamento del balzello. Con le vecchie norme concordate dall'amministrazione Giovannelli con gli albergatori, i 65enni sarebbero stati esentati dall'imposta. L'amministrazione Nizzi stabilisce invece che anche i turisti con i capelli d'argento la debbano pagare. E in una rivisitazione storica del dibattito politico sull'Ids, Forza Italia dice di averla sempre amata. «Eravamo contrari ad applicarla a luglio - dice l'assessore al Bilancio Michele Fiori -. Al di là della decisione del governo di vietarla per il 2017 abbiamo pensato di cambiare il regolamento in vista del 2018. Siamo convinti che si tratti di una imposta giusta e che possa essere pagata anche dai 65enni. A quell'età le persone stanno ancora lavorando».

Dopo due anni di feroci polemiche con gli albergatori e le associazioni di categoria, contrari per principio all'applicazione di qualsiasi imposta sul turismo, la giunta Giovannelli aveva trovato un compromesso. L'imposta sarebbe scattata nel 2016 da aprile. Ma il Governo lo scorso anno ne vietò l'applicazione proibendo l'aumento della pressione fiscale. Provvedimento esteso ora anche al 2017. «L'imposta di soggiorno in realtà è un contributo _ spiega il consigliere del Pd Rino Piccinnu _. Come noi la paghiamo ovunque in Italia pensiamo sia giusto si paghi anche a Olbia. Ma non ci piace l'idea di estenderla anche a chi ha più di 65 anni. Sarebbe un modo per mostrare attenzione alla terza età». Pensiero condiviso anche da Roberto Ferinaio del M5S. «Siamo contrari alla modifica del regolamento – dice –. Così facendo dimostriamo di non avere alcuna attenzione verso questa fascia dsi mercato». Da ex assessore della giunta Giovannelli, Carlo Careddu ricorda il lungo travaglio verso il regolamento condiviso e la battaglia di Forza Italia, allora all'opposizione. «Ricordo bene le conferenze stampa della minoranza di allora - afferma il capogruppo della Coalizione civica -. La questione non era la periodizzazione, ma una presa di posizione ideologica verso l'imposta considerata la rovina, la mazzata finale su un settore esangue. Il voto sulla delibera in Consiglio vide infatti 9 voti contrari, tra cui Forza Italia. Oggi invece assistiamo all'elogio dell'imposta di soggiorno, di cui tra l'altro non c'é traccia nel programma elettorale, con le stesse motivazioni che sostenevamo noi un anno fa».

Il capogruppo di Fi, Maria Antonietta Cossu, difende la scelta e attacca la minoranza: «Ci criticate perché non siete stati in grado di applicarla. È un introito giusto per rilanciare il turismo, non stiamo penalizzando nessuno ma riteniamo che anche i 65 enni debbano pagarla. È uno strumento utile per garantire servizi ai vacanzieri». (se.lu.)

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