Luras, in migliaia davanti al presepe a grandezza naturale
Da 31 anni viene realizzato dai confratelli di Santa Croce Le statue dei personaggi vestite con abiti tradizionali sardi
LURAS. Trentuno anni e la maestosità di sempre. Il presepe a grandezza naturale di Santa Croce, a Luras, anche quest’anno, ha stupito per la maestria con la quale alcuni confratelli di Santa Croce lo preparano, sotto l’attenta guida del priore Pier Paolo Cabras. La prima edizione risale al 1985, quando un gruppo di giovani, sempre appartenente alla Confraternita di Santa Croce di Luras, decise di dare vita al primo presepe che riproduceva anche gli angoli tipici del paese. Il presepe, dalla prima edizione, si è fatto subito sardo e ha tenuto la stessa impronta, per tutti i suoi trentuno anni di meticolosa realizzazione. Nelle varie edizioni, però, si sono alternati sempre diverse scorci e paesaggi di vie e piazze del centro lurese. Nell’edizione del 2016, è stata riprodotta via XX Settembre con il suo imponente palazzo storico “Tamponi-Perantoni”. Nello sfondo del presepe del Natale 2015, invece, c’era riprodotta la piazza della chiesa parrocchiale “Nostra Signora del Rosario” e alcune vie limitrofe. «Per il 2016 abbiamo optato, come sempre, per la semplicità. In evidenza sempre e solo la stalla e la mangiatoia - commenta il priore Pier Paolo Cabras -; inoltre, abbiamo voluto riprodurre uno scorcio molto amato dai luresi (e non solo) con personaggi di qualche anno. Siamo molto contenti della partecipazione della gente che è venuta a vederlo ma, anche, degli aiuti che abbiamo avuto in fase di realizzazione».
L’inaugurazione, come tradizione, è avvenuta subito dopo la messa di mezzanotte del 24 dicembre e con la benedizione del parroco di Luras, don Alessandro Piga. Da allora, il presepe viene sempre preso d'assalto da migliaia di persone e si potrà visitare fino all’Epifania (le domeniche e festivi dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19.30; nei giorni feriali, invece, sarà aperta secondo le disponibilità dei confratelli).
«Ringrazio chi, come ogni anno, ci aiuta per realizzare il nostro presepe - chiude Cabras – grazie ai confratelli, al nostro parroco e ai luresi». Trentuno anni che la tradizione religiosa incontra quella sarà, dando vita ad un connubio sempre interessante. Le statue dei personaggi che sono presenti nella rappresentazione della nascita di Cristo, infatti, vestono sardo e provengono da altre chiese. Dai pastori alla Madonna, da san Giuseppe agli altri figuranti, tutti portano i copricapi maschili e femminili della tradizione locale. I personaggi indossano su baldagoro (copricapo tipico femminile), sa berritta (cappello da uomo) e sa beltula (bisaccia da viaggio).