La Nuova Sardegna

Olbia

Calangianus, generazioni a confronto

Calangianus, generazioni a confronto

Il congresso dell’Auser, associazione che si occupa degli anziani: grande realtà di volontariato

12 gennaio 2017
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CALANGIANUS. «Constato in questo congresso Auser, come dopo due mesi dall’ultima mia venuta, quanto sia cresciuto il senso di altruismo e il coinvolgimento di persone che muovono la macchina della solidarietà. Poi rilevo che le tematiche trattate siano in piena sintonia con lo spirito Auser». Parole di Franca Cherchi, presidente regionale Auser, a conclusione del congresso di sezione. Un congresso dinamico, in cui è emerso che «c’è una realtà di volontari - ha introdotto Lina Cugini - presente da 23 anni, che non dimentica chi vi ha aderito dall’inizio ed è assente e che nella Calangianus di oggi condivide, fra cose belle realizzate e errori compiuti, le difficoltà di tanti in questo tempo difficile che viviamo. Bello essere ancora qui a guardare avanti, ma vogliamo ancor più essere presenti». La presidente uscente Giovanna Romano ha invitato a impostare un rapporto fra generazioni diverse, a promuovere la festa della solidarietà, e ha chiesto un maggior coinvolgimento delle associazioni nella Consulta. Senza scordare di dire che l’Auser nasce dalla costola della Ggil di Bruno Trentin. Il sindaco Gio Martino Loddo a cui era stato chiesto di trovare nel centro sociale uno spazio per gli anziani, ha ricordato la genesi del centro sociale da lui voluto in altra legislatura, ma evidenziando il disagio con le scarse vedute di alcuni per far, allora, del centro sociale un luogo d’incontro fra diverse fasce d’età per superare difficoltà ed emarginazioni, ha ammesso che oggi ha trovato nei social quasi un parallelo con le recenti manifestazioni verbali di razzismo e settarismo di concittadini alla notizia che alcuni migranti non accompagnati fossero stati ospitati in una struttura calangianese. La sua risposta si basa su tre lettere T.V.B. : tre parole rivolte al diverso, all’immigrato, all’emarginato.

Lina Cugini allora ha detto: «Forse in questi giorni, io per prima, siamo stati un po’ egoisti, chiusi nelle nostre case verso ragazzi che fuggono dalla loro terra e che la mattina vanno a scuola e studiano la nostra Costituzione». Don Deriu ha però attestato che «durante le feste, alcune famiglie si sono aperte verso i migranti e ci sono dei gruppi che si stanno mobilitando. Calangianus deve rimettere al centro l’uomo. Per troppi anni, mi ha detto un calangianese, abbiamo messo al centro il denaro». Sono intervenuti poi Sebastiano Sassu, Giovanna Spissu della segreteria Spi Cgil e Stefano Cugini. (p.z.)

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