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Olbia

Droga per la Olbia bene, via al processo Ambrosio

Droga per la Olbia bene, via al processo Ambrosio

In udienza davanti al giudice l’imprenditore e un suo presunto complice Nella maxi inchiesta della Procura erano rimaste coinvolte altre 6 persone

27 gennaio 2017
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OLBIA. Prima udienza dibattimentale al processo per traffico di droga scaturito dall’inchiesta “Casa mia” che nell’ottobre del 2015 aveva coinvolto otto persone finite in carcere o agli arresti domiciliari. In realtà, ieri in tribunale, davanti al giudice Alessandro Di Giacomo, il dibattimento è iniziato per l’imprenditore Cristian Ambrosio (difeso dall’avvocato Marco Petitta) e per Mauro Carboni (assistito dall’avvocato Giampaolo Murrighile). Tutti gli altri imputati, infatti, hanno scelto riti alternativi o hanno chiesto e ottenuto il patteggiamento. In udienza ieri mattina le prime formalità del giudizio e poi il rinvio.

Secondo l’accusa, Ambrosio sarebbe stato il capo della banda che gestiva il traffico di droga (cocaina, hascisc e marijuana). Era la droga della Olbia bene, smerciata direttamente nella casa del boss attarverso una rete di spacciatori e rifornitori. Proprio Mauro Carboni, sempre secondo l’accusa, sarebbe uno di questi. Lui ha sempre negato tutto dichiarando di non conoscere le persone coinvolte nell’inchiesta e proprio per questo motivo la sua difesa non ha puntato sul patteggiamento accettando invece il processo.

Nei confronti di Cristian Ambrosio pende anche il procedimento di sequestro della sua abitazione, una mega villa vicino all’ospedale Giovanni Paolo II. La Procura punta a dichiarare la villa provento di attività illecite e quindi assoggettabile alla confisca con la legge antimafia. Ambrosio, inoltre, è legato anche all’inchiesta per corruzione in atti giudiziari che lo scorso dicembre ha portato agli arresti domiciliari il giudice Vincenzo Cristiano. (red.ol.)

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