La Nuova Sardegna

Olbia

Corvo di Luras, il caso torna dal giudice

Corvo di Luras, il caso torna dal giudice

La Cassazione ha annullato il decreto di archiviazione che proscioglieva l’ex sindaco dall’accusa di diffamazione

02 febbraio 2017
2 MINUTI DI LETTURA





LURAS. La vicenda processuale riguardante il presunto “Corvo di Luras” non è ancora conclusa. Nei giorni scorsi la quinta sezione penale della Corte di Cassazione ha accolto il ricorso degli avvocati Maurizio e Nicoletta Mani contro l’archiviazione, per «evidente carenza motivazionale», decretata il 18 gennaio del 2016 dal giudice di pace di Tempio nei confronti di Gian Mario Sanna. Il procedimento penale contro l’infermiere dovrà riaprirsi davanti al giudice di Tempio che dovrà, come dispone la Corte suprema, effettuare un nuovo esame tenendo conto delle richieste della parte civile che sollecitatava – per conto del sindaco Marisa Careddu e dei consiglieri Pietro Giua, Mauro Azzena e Rosario Menconi – una indagine supplettiva ad integrazione delle consulenza tecnica. Richiesta che venne ritenuta superflua dal giudice di pace che accolse la richiesta di archiviazione, impugnata davanti ai giudici della Corte di Cassazione dai patrocinanti di parte civile. Gian Mario Sanna dovrà dunque tornare davanti al magistrato per difendersi dall’accusa di diffamazione aggravata nei confronti di sindaco e consiglieri. Il nuovo processo sarà fissato nelle prossime settimane. Le indagini avviate nel 2012 dalla procura della Repubblica portarono all’individuazione del presunto “corvo” il quale, con le sue insinuanti missive, avvelenò il clima amministrativo del paese. Sotto accusa ci sono una trentina di lettere colme di livore, insulti e diffamazioni che avevano raggiunto altrettanti cittadini, lettere che contenevano denigrazioni di carattere strettamente personale verso diversi componenti della giunta, sindaco in testa, rievocando drammi personali di quasi tutti i consiglieri della maggioranza e accanendosi in particolar modo con il vice sindaco dell’epoca, la cui famiglia era ed è rimasta psicologicamente provata da una irreparabile tragedia che aveva travolto i loro affetti più cari. A scrivere quelle missive, secondo le indagini portate avanti dai carabinieri, sarebbe stato l’ex vicesindaco Gian Mario Sanna, un ex amministratore che aveva sfidato, alla carica di sindaco, la prima cittadina Marisa Careddu, recentemente riconfermata al terzo mandato.

All’iscrizione dell’uomo sul registro degli indagati per diffamazione e ingiurie seguì la richiesta di archiviazione, accolta, e l’impugnazione del decreto del giudice di pace appena cassato dai giudici della Corte Suprema. (red. ol..)

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative