La Nuova Sardegna

Olbia

Turisti in arrivo dalla Cina è corsa contro il tempo

di Angelo Mavuli
Turisti in arrivo dalla Cina è corsa contro il tempo

Blitz di un supermanager di Pechino in Alta Gallura, vertice con sindaci e imprese «Entro 20 giorni vogliamo un piano per l’accoglienza dei nostri connazionali»

03 febbraio 2017
3 MINUTI DI LETTURA





TEMPIO. Venti giorni per conquistare la Cina. L’affermazione che potrebbe sembrare a primo acchito scherzosa si trasforma, invece, in un impegno di lavoro molto serio per l’Unione dei comuni Alta Gallura, per i suoi sindaci, per gli operatori turistici, per i ristoratori, per gli artigiani, per le associazioni culturali, per i gruppi e per i cori folcloristici. Tutti chiamati ad un impegno notevole di programmazione turistica fuori stagione, magari rivedendo anche alcune cose, a iniziare dall’accoglienza, dalla “cura” della cultura e con l’eliminazione dal mercato di alcune “cineserie” artigianali che di gallurese o di sardo hanno ben poco.

I venti giorni sono il tempo che Zhang Chunlei (general manager della China international travel service di Pechino che si occupa del mercato turistico Italia da molti anni), in visita a Tempio, ha concesso mercoledì sera all’Unione dei comuni Alta Gallura per decidere se indirizzare il flusso turistico cinese in Sardegna e nella Gallura, piuttosto che in Sicilia o nella Puglia. Venti giorni nel corso dei quali l’Unione dei Comuni oltre l’allestimento di un pacchetto adeguato, appetibile e veritiero dal punto di vista culturale, gastronomico, artigianale e ludico, deve anche contattare tutti gli operatori per convincerli a fare sistema in primo luogo e ad adeguarsi ai tempi del turismo cinese che arriva e si evolve quando l’isola è in piena bassa stagione.

«La nostra bassa stagione - spiega Toni Stangoni, presidente dell’Unione dei Comuni e sindaco di Badesi - coincide in Cina con la loro stagione turistica che va da ottobre a febbraio. Questo significa che dobbiamo organizzarci al meglio per accogliere fra le 5-6 mila persone. Un cambio di mentalità e anche di organizzazione quindi che ci consentirebbe di lavorare praticamente per dodici mesi all’anno nel settore turistico con clientela diversa a seconda delle stagioni. Ovviamente perché ciò avvenga dobbiamo essere tutti d’accordo e tutti, gli amministratori per la loro parte e gli altri soggetti interessati a questa novità per la loro, devono attrezzarsi a dovere. Zhang Chunlei, - dice ancora Stangoni - è rimasto colpito dalle spiagge e dal nostro mare che ai cinesi piace fotografare ma non frequentare così come altri turisti, ma è rimasto soprattutto colpito dalla bellezza dell’interno. Dai nostri borghi, dai musei di Aggius e Luras, dal costume dei ragazzi di Bortigiadas, per esempio, dai paesaggi e da tutto ciò che nel breve tempo della visita abbiamo potuto mostrare. Ora abbiamo venti giorni di tempo per stilare un progetto convincente ed inviarglielo. Saranno sicuramente venti giorni impegnativi per tutti ma contiamo di farcela. E’ un’occasione che la Gallura non può perdere».

Da Toni Stangoni, infine, arriva anche il ringraziamento ad Antonella Decandia, esperta in culture orientali che collabora in Cina con Chunlei per il settore Italia e che lo ha convinto a visitare la Gallura.

In Primo Piano
L’intervista

Giuseppe Mascia: «Cultura e dialogo con la città, riscriviamo il ruolo di Sassari»

di Giovanni Bua
Le nostre iniziative