La Nuova Sardegna

Olbia

La pax gallurese non basta I sindaci: «Vediamo i fatti»

di Angelo Mavuli

Fa discutere il patto siglato tra Olbia e Tempio sui servizi e sulla viabilità Il parroco della cattedrale, don Tamponi: siamo solo all’inizio di un percorso

13 febbraio 2017
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TEMPIO. Il patto d’acciaio siglato tra Andrea Biancareddu e Settimo Nizzi, i sindaci di Tempio e Olbia, in materia di servizi al cittadino e viabilità fa discutere l’Alta Gallura. Sono in tanti ad esprimere perplessità sulle proposte avanzate dai due sindaci galluresi, preferendo adottare la linea della prudenza per vedere, nel concreto, cosa la proposta riservi seriamente al territorio. Per don Antonio Tamponi, parroco della cattedrale di San Pietro «Nizzi e Biancareddu hanno solo iniziato un percorso che speriamo porti molto lontano dalla paleografia cuneiforme che finora ha guidato le giustapposizioni. Quindi dico sì alla civile collaborazione, parlando una sola lingua». Per il sindaco di Luras, Marisa Careddu, «l’unità del territorio per problemi da decenni irrisolti è già stata chiesta, perseguita ed invocata da noi sindaci, da tantissimi anni. Sanità, giustizia, istruzione e sistema viario in primis. Penso che non si tratti di sancire un patto quanto piuttosto di dimostrare concretamente di crederci. Solo se le assenze del passato verranno colmate con soluzioni concrete, tutto avrà un senso». Il sindaco di Badesi Toni Stangoni è tra i favorevoli al nuovo corso. «Colgo positivamente la ritrovata sintonia tra i sindaci di Olbia e Tempio – dice Toni Stangoni, attuale presidente dell’Unione dei Comuni – , perché solo insieme possiamo essere incisivi nelle giuste rivendicazioni delle nostre comunità». A storcere il naso è invece Giò Martino Loddo, il sindaco di Calangianus. «Settimo (Nizzi) e Andrea (Biancareddu) – ha detto Loddo – sono amici di vecchia data. Non ho avuto modo di sentirli e a mio avviso hanno tutto il diritto di chiacchierarsela tra loro. Ma da lì a vedere l’amico Settimo incatenarsi davanti al tribunale di Tempio, così come a suo tempo abbiamo fatto i sindaci dell’Unione dei Comuni alta Gallura per l’ospedale “Paolo Dettori”, mi sembra roba da fantascienza». Il capogruppo di “Tempio Libera”, Antonio Balata, si dice favorevole alla annunciata coalizione tra le due città galluresi. «Biancareddu – dice Antonio Balata –, ha fatto finalmente suoi argomenti che la mia coalizione ritiene da sempre prioritari. Auspichiamo che questo accordo sia l'inizio di una stagione che porti ad una reale coesione dell'intera Gallura. In questo caso saremo, come sempre, in prima linea». Antonio Orecchioni, di Sinistra Italiana, auspica invece che «non ci si fermi ai soliti annunci», mentre Antonio Addis del gruppo di minoranza in consiglio comunale, resta fortemente perplesso. «Sorprende – afferma Addis –, che i due sindaci non abbiano concretizzato questa loro volontà  quando occupavano posizioni politiche ed amministrative più rilevanti». Stessa linea di Nicola Luciano, segretatio cittadino del Pci. «Non nascondiamo il nostro stupore nel sentire Biancareddu elogiare la nascita della clinica privata Mater Olbia, mentre Tempio e tutta l'alta Gallura stanno lottando per non cancellare l'ospedale pubblico Paolo Dettori. Qualsiasi accordo danneggi l’ospedale verrà considerato un tradimento». Per il sindaco dio Bortigiadas Emiliano Deiana «non c’è nulla di scandaloso che i sindaci delle due realtà più importanti del territorio, dialoghino. Per la pari dignità fra le città e i paesi con il reciproco riconoscimento fra la funzione sociale delle città e l'abitare diffuso del territorio».

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