La Nuova Sardegna

Olbia

Piscine a Costa Paradiso la minoranza all’attacco

di Sebastiano Depperu
Piscine a Costa Paradiso la minoranza all’attacco

Dura critica dei consiglieri d’opposizione, assenti in aula per protesta: «Si fa solo propaganda, i volumi in più non faranno impennare l’economia»

16 febbraio 2017
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COSTA PARADISO. Puc e piscine a Costa Paradiso sono due temi caldi a Trinità. Il gruppo di minoranza "Lavorare Insieme" presenta i suoi dubbi su entrambi gli argomenti. All'ultimo consiglio comunale non si sono presentati per protesta e valutano l'operato del sindaco Giampiero Carta, solo "propaganda sui media". «Il primo cittadino - dicono dall'opposizione, capeggiata da Francesco Lepori - parla sulla stampa di un Puc come volano dell'economica e di piscine di Costa Paradiso come traino per l'economia. Abbiamo già avuto modo di spiegare che lì c'è un contenzioso sull'acqua con Abbanoa. Chi paga? Con quale acqua si fa tutto? Il sindaco continua a millantare sviluppo e crescita economica decidendo di aumentare le capacità volumetriche e il numero delle piscine per far esplodere l'economia. Ma, probabilmente, lui è sicuro di ciò che dice e non se ne rende conto altrimenti avrebbe evitato di portare avanti un'azione irresponabile che porterà alla distruzione del nostro territorio. Non deve stare ad ascoltare chi lo consiglia male. Questo modo di fare è lo stesso da vent'anni: questo porterà via i pochi operatori economici rimasti. Ci vuole buon senso che manca a questa amministrazione e molti dei suoi componenti, tempo fa, contestavano l'operato dell'attuale sindaco, prima vice sindaco e assessore all'urbanistica».

Il punto su cui si poggia la dura critica di Francesco Lepori, Carlo Mela, Gian Michele Suelzu e Paride Pileri è il Puc e lo sviluppo: «Il Puc, così come è stato pensato non potrà mai risollevare mai l'economica locale per diversi motivi intuibili da tutti ma che tutti vogliono ignorare poiché vogliono scacciare gli spettri dei fallimenti passati di molti villaggi fantasma e parte di Costa Paradiso. Sarebbe opportuno che il sindaco facesse presente che in tutte le lottizzazioni presentate al Comune, figlie del Puc "volano dell'economia", non sono presenti regole chiare sulla realizzazione di infrastrutture. A Costa Paradiso, per esempio, cosa succederà quando tutte le lottizzazioni verranno allacciate al depuratore esistente? A quel punto saranno i cittadini che pagheranno dazio poichè in assenza ad un obbligo al potenziamento delle infrastrutture esistenti a opera del lottizzante, il Comune dovrà provvedere a proprie spese al potenziamento del depuratore. Il problema non sono i nuovi volumi ma il fatto che l'amministrazione non sa come venderli e quindi innesca una millantata esplosione economica. Abbiamo un territorio privo di servizi: non si possono aumentare piscine o metri cubi senza fare un'analisi approfondita del territorio».

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