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Santa Reparata, la replica del Consorzio

SANTA TERESA. Il Consorzio Baia Santa Reparata replica ad alcuni consorziati uniti in un comitato spontaneo, che ne avevano chiesto lo scioglimento. Ritengono che «non abbia più i titoli per...

16 febbraio 2017
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SANTA TERESA. Il Consorzio Baia Santa Reparata replica ad alcuni consorziati uniti in un comitato spontaneo, che ne avevano chiesto lo scioglimento. Ritengono che «non abbia più i titoli per esistere e che non possa chiedere alcuna quota di pagamento per la manutenzione delle infrastrutture, visto che dal 2005 il Comune ha preso in carico tutte le opere di urbanizzazione (rete fognaria, illuminazione, impianto idrico)». Sarebbe questa, sostengono nel gruppo dei condomini, una delle «cause» per determinare lo sciolglimento del Consorzio. Non solo. « Il passaggio al Comune di Santa Teresa di tutte le attività connesse agli scopi consortili – secondo il gruppo di consorziati – comporterebbe lo scioglimento dello stesso Consorzio, così come previsto dall'articolo 18 dello statuto».

Se da un lato dunque una ventina di proprietari dichiarano illegittimo il Consorzio e si dicono intenzionati a far valere la loro posizione davanti al Tar, dall'altro il presidente dell’organismo Vincenzo Gugliotta respinge al mittente la richiesta e sottolinea la piena legittimità delle attività consortili. «Stupisce – replica – che il comitato spontaneo, dal quale ultimamente si sono dissociati parecchi consorziati, ad oggi infatti risulta un numero esiguo di componenti, non abbia specificato che nonostante reiterate cause per cercare di non pagare le spese per acqua e spese consortili, abbia omesso di dire che ha perso tutte la cause giudiziali. In particolare – sottolinea ancora Gugliotta – il Tribunale di Bologna ha emesso recentemente una sentenza che legittima l’esistenza del Consorzio, così come il Tribunale di Tempio ha rigettato le opposizioni ai decreti ingiuntivi e i dissenzienti sono stati costretti al pagamento di tutte le spese. Il Consorzio Baia Santa Reparata è dunque legittimato ad operare. Inoltre Abbanoa riconosce come interlocutore solo il Consorzio, fatturando il costo dell’acqua con un'unica fattura. Se il consorzio venisse sciolto la baia verrebbe chiusa per mancanza di servizio idrico e ordinaria manutenzione». (w.b.)

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