Nasce il gruppo Ripensare Tempio
Addis, Campra e Carta hanno scelto il nome della loro formazione consiliare
15 marzo 2017
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TEMPIO. Il gruppo di opposizione consiliare, staccatosi nell’ottobre scorso da Tempio Libera e composto dai consiglieri Antonio Addis, Daniela Campra e Sebastiana Carta, ha reso noto ieri, che il suo nome sarà: “Ripensare Tempio”. «La scelta – scrivono i tre consiglieri di minoranza –, maturata dopo un tempo di riflessione e di confronto fra i vari sostenitori del nuovo gruppo, nasce dall’idea di ripensare, attraverso il confronto e il supporto di tutta la comunità , la città e il suo territorio negli aspetti più profondi e fragili, in un momento in cui i tanti problemi sociali ed economici hanno messo in crisi l’intero assetto territoriale».
Il comunicato assicura il confronto con la gente per far emergere necessità e bisogni.«Ripensare Tempio per noi significa – sottolineano – analizzare i reali bisogni del territorio e della sua gente e provare a immaginarne e delinearne i contorni futuri, valutando le potenzialità legate alla sua identità. Proponendo obiettivi di condivisione con associazioni, gruppi, cittadini e partiti che abbiano a cuore il luogo in cui viviamo»
Antonio Addis, Daniela Campra e Sebastiana Carta concludono scrivendo di essere «consapevoli dell’importanza della nostra funzione in seno al Consiglio Comunale, che ci vede impegnati in una attività vigile e costruttiva».
Il raggruppamento, “costola” del gruppo originario di Tempio Libera, (nel quale sono rimasti Antonio Balata e Monica Liguori,) era stato costituito ufficialmente il 20 ottobre del 2016, dopo un anno e quattro mesi dalla elezioni. Ufficialmente le discussioni in atto riguardavano principalmente «il tipo di opposizione da adottare, nei rari consigli comunali”. Ma una interpretazione ufficiosa invece, fa risalire la spaccatura alle divisioni relative alla leadership interna al gruppo stesso. Illazione, per la verità, respinta da Antonio Addis, (capogruppo di Ripensare Tempio), che il 20 ottobre del 2016 aveva dichiarato che «la motivazione della spaccatura è da ascrivere ad una idea diversa delle dinamiche di gruppo, di coerenza, trasversalità ed equidistanza dai partiti politici». (a.m.)
