La Nuova Sardegna

Olbia

L’OPERA PRIMA

“Il giardino di sabbia” di Margherita Altea

“Il giardino di sabbia” di Margherita Altea

TEMPIO. Trentotto anni, tre figlie che ne decretano l’orgoglio di madre, sposata quasi da metà degli anni che ha e una personalità schiva e riflessiva che emerge in ogni suo atto. Si chiama...

16 marzo 2017
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TEMPIO. Trentotto anni, tre figlie che ne decretano l’orgoglio di madre, sposata quasi da metà degli anni che ha e una personalità schiva e riflessiva che emerge in ogni suo atto. Si chiama Margherita Altea, è tempiese e ha da pochi giorni dato alle stampe il suo primo romanzo, logica conclusione di una passione molto forte per la scrittura e la lettura. Pubblicata da Lettere Animate e intitolata “Il giardino di sabbia”, l’opera prima di Margherita Altea, che altri editori avrebbero voluto inserire nei loro cataloghi, è disponibile nell’ormai classico formato digitale, ma anche nella tradizionale e sempre gradevole forma cartacea. Chi lo leggerà ne apprezzerà sicuramente lo stile delicato, mai iperbolico e forzato, che ha il suo punto di forza in una scrittura carica di felici intuizioni.

“Il giardino di sabbia” racconta la storia di un giornalista di nome Umberto con problemi di alcolismo, che il titolare della testata per cui lavora, spinge, a fin di bene, a compiere una scelta drastica: andare a vivere in un posto diametralmente opposto alla città nella quale aveva sino ad allora ha vissuto per ricomporre i cocci di una vita piuttosto usurata. La vicenda di Umberto va così a intersecarsi con le semplici, e a loro modo molto istruttive, esistenze della gente del paese in cui trascorrerà il suo soggiorno “terapeutico”. Un piccolo borgo costiero che somiglia tanto a un “presepe marittimo”, un luogo in cui, secondo la suggestiva descrizione che ne elabora Margherita Altea, “la gente nasceva e poi moriva senza domandarsi il perché, osservava il mare senza chiedersi cosa vi fosse oltre”. Umberto combatterà con paure e pregiudizi, scoprendo un mondo che non avrebbe mai immaginato essere tanto carico di umanità. Messaggio, questo, che viene espresso anche nella bella copertina disegnata da Gianluca Savio, giovane grafico padovano che con il suo disegno sottolinea la forza introspettiva dei personaggi generati dalla penna di Margherita Altea, sospesi in una realtà incantata che apre piccoli scenari di redenzione. (g.pu.)

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