La Nuova Sardegna

Olbia

Guardia medica, il caso fa ancora discutere

Guardia medica, il caso fa ancora discutere

Interviene il legale della donna visitata con molto ritardo a domicilio: «La Assl dice tante inesattezze»

31 marzo 2017
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TEMPIO. «Il comunicato stampa dell’Assl, sulla vicenda della donna tempiese visitata domenica scorsa a domicilio da due medici della guardia medica solo dopo le insistenze del figlio che minacciava di chiamare i carabinieri, contiene una serie di imprecisioni che ci riserviamo eventualmente di mettere in luce di fronte alle competenti autorità». Ad affermarlo è il legale della donna che, domenica sera, si è trovata, a detta dei familiari, al centro di “un episodio di malasanità”.

«Nel racconto dell’accaduto - scrive il legale -, non si contesta la tempistica dell’intervento da parte dei sanitari, così come l’Assl vuole far credere, quanto piuttosto il comportamento deontologicamente scorretto dei due giovani medici. Che hanno posto in essere, per rifiutare la visita a domicilio, una serie di argomentazioni al limite del surreale. Una inesistente folla in attesa, il non possesso dell’auto per la donna e un’auto difettosa per il secondo. Per inciso sarebbe opportuno spiegare anche di chi fosse la titolarità del servizio, considerato che le due punture praticate a domicilio alla paziente sono state fatte, la prima dalla donna, la seconda dall’uomo».

L’avvocato della donna, contesta anche la ricostruzione oraria dell’evento fornita nel comunicato.

«Proprio per questo - scrive il legale -, procederemo ad effettuare una richiesta di accesso agli atti per verificare la ricostruzione dell’Assl che non corrisponde ai nostri tabulati telefonici. Peraltro già congelati e a disposizione delle competenti autorità».

L’avvocato, si dice sbalordito anche per la celerità delle verifiche che l’Assl afferma di avere effettuato, «senza peraltro il coinvolgimento degli interessati ed eventualmente - dice -, presentare le scuse, pratica questa sconosciuta alla Assl edal suo personale amministrativo. Al nuovo direttore Pierpaolo Pani - conclude l’avvocato- chiederei un cambio di rotta verso una Sanità a misura d’uomo. Capace di dialogare con la gente, sempre colpevolizzata, e mai ascoltata da questa Assl». (a.m.)

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