La Nuova Sardegna

Olbia

Apre il palazzetto, dopo 27 anni di rinvii ecco l’inaugurazione

di Angelo Mavuli
Apre il palazzetto, dopo 27 anni di rinvii ecco l’inaugurazione

Domenica l’atteso taglio del nastro dell’impianto sportivo Il prossimo passo: decidere a chi affidare la gestione

07 aprile 2017
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TEMPIO. Domenica 9 aprile alle 12, verrà inaugurata, dopo 27 anni dal suo finanziamento e molti sprechi di denaro, il palazzetto dello sport prospiciente il Nino Manconi.

Vicenda emblematica. L’evento, importante per il valore della “nuova” struttura, di cui la città si dota, diventa anche monito severo per la mole dei soldi pubblici sprecati e per la noncuranza che sino a qualche anno fa ha accompagnato la struttura. La vicenda, in passato ha attirato anche l’attenzione delle maggiori testate televisive nazionali.

Nuova vita. Domenica, tutto ciò, finalmente, sarà lasciato alle spalle e per la struttura, obiettivamente brutta a vedersi, più simile a un capannone industriale che a una palestra, dovrebbe cominciare una nuova vita. Non ancora reso noto il suo impiego futuro e neanche la sua assegnazione.

Italia 90. L’opera è frutto dei poderosi finanziamenti a pioggia concessi ai Comuni per “Italia 90”,(14 esima edizione del campionato mondiale di calcio). Piscine, campi da tennis, campi di calcio, palestre galoppatoi e mille altre “invenzioni” ancora, di cui, in molti comuni italiani, si sono perse anche le tracce. Per la città di Tempio, con grande soddisfazione di tutti, arrivò un finanziamento per la costruzione di un palazzetto dello sport che ebbe però un iter burrascosissimo per mille ragioni.

L’indecisione. Per la verità, otto anni fa, nel 2009, l’opera, perfettamente finita, “rischiò” di essere inaugurata”. Non se ne fece nulla perché l’amministrazione comunale di allora, venne coinvolta in discussioni e polemiche accese, fomentate da lettere e libelli anonimi che indicavano anticipatamente chi dovesse essere il gestore dell’impianto.

La gestione. L’idea era quella di darlo in gestione in “business plan”. L’aggiudicatario cioè, avrebbe dovuto provvedere agli arredi, ai sistemi di sicurezza e alla gestione. Una conduzione evidentemente allargata però che andava oltre gli eventi sportivi per cui era nata, per svolgere all’interno della struttura, invece, fiere, spettacoli, ricorrenze cittadine, concerti importanti e anche i veglioni danzanti della sei giorni carnevalesca.

L’abbandono. Si decisedi non decidere e l’immobile, fu purtroppo abbandonato a se stesso, diventando in breve tempo preda di vandali e di ladri.

Antonio Orecchioni. Ad interessarsene fattivamente nel 2012, durante l’amministrazione Frediani, fu l’allora l’assessore dei Lavori Pubblici, Antonio Orecchioni che reperì un finanziamento regionale di 260 mila euro ed 85 mila euro dal bilancio comunale per la sua risistemazione.

La svolta. Domenica, dunque, si riparte Si spera con coraggio, con la decisione appropriata e un buon gestore.

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