La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, il libro sull'esorcismo presentato in chiesa con un ex posseduto

Don Gianni Sini
Don Gianni Sini

Don Gianni Sini parlerà del suo ultimo libro insieme a un uomo che sostiene di aver “convissuto” col diavolo

07 giugno 2017
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OLBIA. “In viaggio con l’esorcista”. E’ il titolo dell’ultimo libro scritto da don Gianni Sini, esorcista e parroco de La Salette, insieme con Pasquale Demurtas. Una testimonianza che “svela” il mistero del male, gli incontri con le persone possedute e i faccia a faccia con il diavolo. Due gli appuntamenti in Gallura: il libro verrà presentato a Tempio, il 12 giugno alle 18 (aula magna del seminario) e il giorno dopo a Olbia, alle 19,30, nella chiesa de La Salette. Ma nella tappa olbiese, ci sarà anche un ospite.

Accanto al prete esorcista, si siederà Francesco Vaiasuso, un gallerista d’arte di 41 anni, di Alcano (Sicilia), liberato sei anni fa dal demonio da padre Tonino Bono (un esorcista della diocesi di Messina-Trapani) dopo quasi 30 anni di possessione. E proprio Vaiasuso, oggi uomo sereno e autore di un libro, parlerà al pubblico olbiese e risponderà a tutte le domande. Soprattutto a quelle dei tanti che dubitano sull’esistenza di Satana e che ridono di fronte a coloro che dicono di essere stati posseduti.

Vaiasuso, in ogni caso, racconterà la sua verità e dirà, come ha scritto nel suo libro, che nel suo corpo “hanno abitato per 32 anni Satana e ventisette legioni di demoni lasciandomi sempre vigile e consapevole di che cosa stesse accadendo”. A chi continua a non credergli, Vaiasuso ha più volte risposto che “neanche io mi crederei”.
Ma la sua verità su quanto ha subìto a cause delle forze del male, la ripeterà ancora il 13 giugno.

Partendo dall’inizio, quando aveva 4 anni, e soffriva di un’asma bronchiale che non si riusciva a curare. Fu un gesuita, incontrato per caso, che gli parlò di preghiere di liberazione che faceva per alcune persone aggiungendo che spesso Satana si nascondeva nelle malattie. Poi, Vaiasuso, parlerà delle mutazioni del suo corpo e della trasformazione della sua voce e dei mostri che gli rendevano la vita impossibile per ore e ore, addirittura per giorni e notti interi. Per anni e anni.

La diagnosi di possessione è arrivata nel 2002 e a farla è stato padre Matteo La Grua. Da quel momento, Vaiasuso è stato sottoposto a tutta una serie di esorcismi. Sino alla liberazione, «quando il diavolo in persona - ha detto il gallerista in diverse occasioni - cominciò a raccontare che all’età di 4 anni un’amica di famiglia mi portò a una messa nera e mi fece bere una coppa di sangue: da quel momento ero stato posseduto dal male. Saputa l’origine di tutto, sono stato liberato». (s.p.)

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