La Nuova Sardegna

Olbia

Affitti arretrati da pagare il Tar condanna la stradale 

di Giandomenico Mele
Affitti arretrati da pagare il Tar condanna la stradale 

Si è concluso in tribunale il braccio di ferro sull’ex sede della polizia in via Briosco Alla società proprietaria dell’edificio 25mila euro dal ministero e dalla prefettura 

26 giugno 2017
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OLBIA. Dai posti di blocco allo sfratto esecutivo. Infine la condanna al pagamento dei canoni di affitto arretrati. Si è chiusa davanti al Tar una nuova pagina della storia che racconta della sede della polizia stradale di Olbia, in una vicenda che ha visto contrapposte la società titolare dell’edificio di via Briosco al ministero dell’Interno e alla prefettura di Sassari. La società Quattro Mori srl ha visto riconoscersi dal Tar le sue aspettative, con la condanna del ministero dell’Interno al pagamento di 25 mila euro. La società proprietaria dell’immobile ex sede della polizia stradale, infatti, aveva presentato un ricorso per il risarcimento dei danni causati dall'esecuzione dell'ordine di requisizione del 18 dicembre 2009, emesso dal prefetto di Sassari in favore del ministero dell'Interno e avente ad oggetto l'immobile di della Quattro Mori per il periodo di sei mesi: dal 18 dicembre 2009 al 17 giugno 2010.

La storia. Il 30 novembre 1994 la Quattro Mori aveva concesso in locazione al ministero dell’Interno, per un canone annuo di 106 milioni dell’epoca, uno stabile di tre piani di sua proprietà in via Briosco, angolo viale Aldo Moro, da destinare a sede della Polizia stradale: il contratto aveva una durata di sei anni, tacitamente rinnovabili in caso di mancata disdetta. Nel 2006 la Quattro Mori aveva comunicato al ministero la propria formale disdetta, così da evitare il secondo rinnovo tacito del contratto, per cui la polizia avrebbe dovuto rilasciare l’immobile entro il 20 febbraio 2007; viceversa, mantenendo nel frattempo la detenzione del bene, la parte pubblica si era mostrata interessata a una rinegoziazione del rapporto, per cui il 21 dicembre 2007 la Quattro Mori le aveva formulato una nuova proposta contrattuale: alla quale tuttavia il ministero non aveva dato riscontro, continuando a occupare l’immobile senza versare il canone pattuito.

Lo sfratto. Così nel settembre 2009 il tribunale di Cagliari aveva intimato lo sfratto per cessata locazione, da eseguirsi entro il 30 settembre 2009. In seguito, avvicinandosi il termine stabilito per il rilascio, il prefetto di Sassari aveva emesso un ordine di requisizione dell’immobile, che la Quattro Mori aveva impugnato, chiedendo con successivo ricorso la condanna del ministero al risarcimento dei danni causati dal provvedimento di requisizione nel periodo intercorso dal 19 giugno 2010 al 10 gennaio 2012, quantificandolo in 219 mila euro sul presupposto di un valore locativo annuo di mercato pari a 140 mila euro. Il Tar ha riconosciuto le ragioni della Quattro Mori, anche se ha deciso di ridimensionare notevolmente la richiesta economica, così quantificando il danno in 25 mila euro e condannando al pagamento ministero e prefettura.

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