Nizzi: «Abusiva la sosta a pagamento»
di Serena Lullia
Nei terreni dei privati alle spalle della spiaggia una cooperativa ha realizzato un parcheggio: 1 euro l’ora per i residenti
26 giugno 2017
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OLBIA. Solo a parlare di strisce blu a Pittulongu, l’umore del sindaco diventa nero. La comparsa del parcheggio a pagamento in un’area privata alle spalle della spiaggia, non piace a Settimo Nizzi. «A oggi non c’è nessuna autorizzazione – spiega il primo cittadino –. Era arrivata una richiesta agli uffici da parte di una società, ma ha ricevuto parere negativo dal Suape, lo sportello unico per le attività produttive ed edilizie. E’ stata anche realizzata una palificazione non in regola, sanzionata con un verbale. Da quanto ne so io si sta esercitando una attività abusiva».
Il servizio. Alle 8 del mattino il parcheggio a pagamento è già apparecchiato. Due cartelli all’ingresso del piazzale un tempo occupato dagli stagni indicano l’area di sosta non custodita a pagamento e il tariffario. Sul lato destro un camioncino bianco fà da ufficetto mobile. Un gentile signore, sorridente e con blocchetto delle ricevute in mano, accoglie gli automobilisti. È sufficiente l’accento per essere inquadrati nella tariffa turista o residente. Un euro l’ora per gli olbiesi, 2 per i vacanzieri. La ricevuta indica data, numero progressivo, orario, corrispettivo pagato. L’intestazione è il timbro della Fenicia scs, società di Olbia. Alle 10 del mattino le auto allineate nel parcheggio sono una cinquantina. Un’ora dopo sono più che raddoppiate. Inevitabile non cercare un spazio di sosta nel grande piazzale a due passi dalla sabbia. Anche perché le due aree laterali, sono le prime a gonfiarsi di macchine bollenti. I primi tentativi degli automobilisti sono nei due spazi free. Ci si lancia in parcheggi molto creativi pur di non cedere alla sosta a pagamento. Ma dall’ora di pranzo lo sterrato della Fenicia è l’unico in cui poter lasciare la macchina.
Il tariffario. Poco importa se le tariffe sono diverse da quelle degli altri litorali olbiesi a pagamento. Bados, Rena Bianca, Le Saline e Porto Istana. A Porto Rotondo il posteggio in spiaggia è invece gratuito. Una compensazione per le tariffe da mungitura del centro del borgo. A Pittulongu mezza giornata costa 5 euro per i turisti, 3 per i residenti. Una giornata intera 7 euro per i primi, 4 per i secondi. Previsto anche l’abbonamenti da 45 euro.
Tema caldo. L’argomento parcheggi a Pittulongu è un tema caldo. La sistemazione dell’area di sosta sul lato sinistro del litorale della Playa è costato un avviso di garanzia per abuso edilizio e assenza di autorizzazione paesaggistica al sindaco Nizzi e una indagine della Procura. Secondo gli inquireni quelle aree, in base al Piano di assetto idrogeologico, sono classificati come Hi4, massimo livello di rischio idraulico. Certo che a vederle oggi, aride e rinsecchite, viene male credere che prima fossero degli stagni. Solo durante la stagione delle piogge quegli spazi mostrano la loro vera natura paludosa finendo sommersi. Anche l’altra area parcheggio, quella proprio alla fine del litorale, era uno stagno. Sull’uso di quei terreni come area di sosta è stato raggiunto un difficile compromesso con il privato che ne è proprietario, per l’utilizzo a fine pubblico.
Il servizio. Alle 8 del mattino il parcheggio a pagamento è già apparecchiato. Due cartelli all’ingresso del piazzale un tempo occupato dagli stagni indicano l’area di sosta non custodita a pagamento e il tariffario. Sul lato destro un camioncino bianco fà da ufficetto mobile. Un gentile signore, sorridente e con blocchetto delle ricevute in mano, accoglie gli automobilisti. È sufficiente l’accento per essere inquadrati nella tariffa turista o residente. Un euro l’ora per gli olbiesi, 2 per i vacanzieri. La ricevuta indica data, numero progressivo, orario, corrispettivo pagato. L’intestazione è il timbro della Fenicia scs, società di Olbia. Alle 10 del mattino le auto allineate nel parcheggio sono una cinquantina. Un’ora dopo sono più che raddoppiate. Inevitabile non cercare un spazio di sosta nel grande piazzale a due passi dalla sabbia. Anche perché le due aree laterali, sono le prime a gonfiarsi di macchine bollenti. I primi tentativi degli automobilisti sono nei due spazi free. Ci si lancia in parcheggi molto creativi pur di non cedere alla sosta a pagamento. Ma dall’ora di pranzo lo sterrato della Fenicia è l’unico in cui poter lasciare la macchina.
Il tariffario. Poco importa se le tariffe sono diverse da quelle degli altri litorali olbiesi a pagamento. Bados, Rena Bianca, Le Saline e Porto Istana. A Porto Rotondo il posteggio in spiaggia è invece gratuito. Una compensazione per le tariffe da mungitura del centro del borgo. A Pittulongu mezza giornata costa 5 euro per i turisti, 3 per i residenti. Una giornata intera 7 euro per i primi, 4 per i secondi. Previsto anche l’abbonamenti da 45 euro.
Tema caldo. L’argomento parcheggi a Pittulongu è un tema caldo. La sistemazione dell’area di sosta sul lato sinistro del litorale della Playa è costato un avviso di garanzia per abuso edilizio e assenza di autorizzazione paesaggistica al sindaco Nizzi e una indagine della Procura. Secondo gli inquireni quelle aree, in base al Piano di assetto idrogeologico, sono classificati come Hi4, massimo livello di rischio idraulico. Certo che a vederle oggi, aride e rinsecchite, viene male credere che prima fossero degli stagni. Solo durante la stagione delle piogge quegli spazi mostrano la loro vera natura paludosa finendo sommersi. Anche l’altra area parcheggio, quella proprio alla fine del litorale, era uno stagno. Sull’uso di quei terreni come area di sosta è stato raggiunto un difficile compromesso con il privato che ne è proprietario, per l’utilizzo a fine pubblico.