Molesta il prof per 20 anni: condannata
di Giampiero Cocco
La studentessa universitaria olbiese, oggi 47enne, ha follemente corteggiato l’insegnante che non ha mai ricambiato
29 giugno 2017
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OLBIA. Per oltre vent’anni ha ossessionato il suo amore impossibile, un docente universitario sassarese, il quale non poteva far altro che denunciare le molestie che subiva dalla ex allieva.
Nel 2015 il professore, con la legittima consorte, si era anche trasferito a Udine, certo d’essere lasciato in pace e di aver tagliato i ponti con l’innamorata (mai corrisposta) pazza. La spasimante – M.R.S., 47 anni di Olbia – non si è persa d’animo, e dopo aver tentato ulteriori approcci con il suo “uomo ideale” ha giocato l’ultima carta. Si è presentata nell’abitazione della coppia, a Udine, ed ha spiattellato in faccia alla moglie del prof che era lei, la ex allieva «l’unico vero amore della sua vita». È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, con una denuncia alla magistratura friulana che l’ha messa prima sotto inchiesta e, nei giorni scorsi, giudicata e condannata per stalking.
La stoica e instancabile spasimante, riconosciuta da una perizia psichiatrica disposta dal giudice seminferma di mente, è stata condannata a cinque mesi di reclusione (pena sospesa) e diffidata (per quanto possa valere tale imposizione), a frequentare i luoghi dove vive l’uomo della sua vita e importunarlo con ulteriori avances amorose. Il curioso caso prese avvio nel 1995, quando la ragazza, allora ventiduenne, frequentava la facoltà di medicina all’Università di Sassari, con ottimi profitti. Durante una serie di lezioni conobbe e si innamorò (mai corrisposta, però) di uno dei docenti dell’università turritana, verso il quale cominciò un insistente e pressante corteggiamento, una love story unilaterale fatta di missive infuocate, telefonate da togliere il fiato e continui pedinamenti. Un ventennale assedio al cuore del professore durato più della guerra di Troia, senza la capitolazione finale. Quando il professore con la famiglie si trasferì a Udine pensava che il corteggiamento, considerata la distanza, fosse finito. Manco per sogno. La donna lo ha tempestato di mail, sms, telefonate e visite improvvise sotto casa, con una progressione tale da far preoccupare non poco il docente universitario. Il quale, una volta che la “non” fidanzata si è presentata in casa per dichiarare alla moglie il suo amore, non ha perso ulteriore tempo ed ha presentato l’ennesima denuncia contro la donna. La quale è stata condannata, nei giorni scorsi per la perseverante azione di stalking portata avanti in questi venti anni. Ora non resta che attendere gli eventi futuri. «La mia assistita – ha spiegato ieri l’avvocato Angelo Merlini – soffre di una patologia psichiatrica difficilmente sanabile».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Nel 2015 il professore, con la legittima consorte, si era anche trasferito a Udine, certo d’essere lasciato in pace e di aver tagliato i ponti con l’innamorata (mai corrisposta) pazza. La spasimante – M.R.S., 47 anni di Olbia – non si è persa d’animo, e dopo aver tentato ulteriori approcci con il suo “uomo ideale” ha giocato l’ultima carta. Si è presentata nell’abitazione della coppia, a Udine, ed ha spiattellato in faccia alla moglie del prof che era lei, la ex allieva «l’unico vero amore della sua vita». È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, con una denuncia alla magistratura friulana che l’ha messa prima sotto inchiesta e, nei giorni scorsi, giudicata e condannata per stalking.
La stoica e instancabile spasimante, riconosciuta da una perizia psichiatrica disposta dal giudice seminferma di mente, è stata condannata a cinque mesi di reclusione (pena sospesa) e diffidata (per quanto possa valere tale imposizione), a frequentare i luoghi dove vive l’uomo della sua vita e importunarlo con ulteriori avances amorose. Il curioso caso prese avvio nel 1995, quando la ragazza, allora ventiduenne, frequentava la facoltà di medicina all’Università di Sassari, con ottimi profitti. Durante una serie di lezioni conobbe e si innamorò (mai corrisposta, però) di uno dei docenti dell’università turritana, verso il quale cominciò un insistente e pressante corteggiamento, una love story unilaterale fatta di missive infuocate, telefonate da togliere il fiato e continui pedinamenti. Un ventennale assedio al cuore del professore durato più della guerra di Troia, senza la capitolazione finale. Quando il professore con la famiglie si trasferì a Udine pensava che il corteggiamento, considerata la distanza, fosse finito. Manco per sogno. La donna lo ha tempestato di mail, sms, telefonate e visite improvvise sotto casa, con una progressione tale da far preoccupare non poco il docente universitario. Il quale, una volta che la “non” fidanzata si è presentata in casa per dichiarare alla moglie il suo amore, non ha perso ulteriore tempo ed ha presentato l’ennesima denuncia contro la donna. La quale è stata condannata, nei giorni scorsi per la perseverante azione di stalking portata avanti in questi venti anni. Ora non resta che attendere gli eventi futuri. «La mia assistita – ha spiegato ieri l’avvocato Angelo Merlini – soffre di una patologia psichiatrica difficilmente sanabile».
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