La Nuova Sardegna

Olbia

Hospital service al lavoro, ma mancano i materassi 

Hospital service al lavoro, ma mancano i materassi 

Esordio difficile per l’azienda abruzzese che ha vinto l’appalto degli ospedali Per compensare i disagi trattenuti in corsia cuscini, biancheria e divise della Clea

04 luglio 2017
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OLBIA. Le cassandre del sindacato avevano predetto che il cambio di guardia tra la Clea e la Hospital service avrebbe riservato qualche sorpresa. E in effetti l’esordio della ditta abruzzese che si è aggiudicato l’appalto della Assl per il lavaggio della biancheria negli ospedali di Olbia e Tempio, non è stato da applausi. Diverse le segnalazioni dai reparti delle due strutture sanitarie. Mancano materassi, cuscini, biancheria, divise. La Clea, una volta concluso il periodo contrattuale con l’azienda sanitaria, avrebbe dovuto ritornare in possesso di tutto il materiale messo a disposizione dei due ospedali. L’avvicendamento scattato il primo luglio, prevede infatti che sia la Hospital service a garantire il servizio. A mano a mano che i pazienti vengono dimessi, la Clea porta via materassi e lenzuola. Che devono essere sostituiti da quelli a marchio Hospital service. Ma così non è stato. In alcune camere mancano i materassi e in alcuni reparti cuscini e divise della Clea sono stati trattenuti per alcuni giorni in attesa che la nuova azienda entri a regime. Una situazione di disagio predetta con largo anticipo dai sindacati che più volte avevano sollecitato la Regione e la Assl a verificare l’opportunità di affidare il servizio a una impresa della penisola senza basi logistiche in Sardegna.

Nuovo appalto. La gara di appalto per il servizio di lavaggio e sterilizzazione della biancheria negli ospedali di Olbia e La Maddalena è stata vinta dalla Hospital service, della provincia di Chieti. L’impresa è stata sotto i riflettori perché il suo proprietario, Antonio Colasante, il re delle lavanderie, è finito al centro di una inchiesta penale. È accusato di essersi fatto liquidare dalla Asl di Lanciano-Vasto-Chieti oltre 2 milioni di euro non dovuti per il servizio di lavanderia. Soldi che sarebbero transitati sui conti di alcune sue aziende per essere usati per acquistare una villa a Porto Cervo.

Ricorsi. La Clea, l’azienda di Gianni Iervolino, non aveva potuto partecipare alla gara di appalto per la Assl di Olbia a causa di alcuni problemi nel bilancio. L’iscrizione di un debito di alcuni milioni di euro aveva costretto la famiglia Iervolino a mettere in liquidazione la ditta. Alla gara avevano però partecipato altre aziende sarde, arrivate seconda e terza in graduatoria. Entrambe avevano presentato ricorso al Tar. Ma il giudice amministrativo aveva respinto la richiesta di annullamento del bando. Dopo una serie di proroghe del contratto alla Clea, la Hospital Service il primo luglio ha cominciato ufficialmente il servizio per la Assl di Olbia e Tempio. (se.lu.)

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