La Nuova Sardegna

CALANGIANUS. C’è poca voglia di fare bilanci nel comitato della “Festa della Paranza”. Poco importa stavolta che ben 2000 vassoi di frittura di pesce siano stati serviti. Più importante la tragedia consumatasi verso la una di notte. «Tutto filava al meglio - dice il presidente Giuseppe Pirina - quando è arrivata la notizia che un giovane si era tolto la vita, qualche centinaio di metri più in là. Un fatto che ci ha sconvolto, svuotato, e ha resa inutile e effimera quell’atmosfera di festa».

La tragica notizia, poi la disperazione dei parenti e di chi lo conosceva e gli voleva bene, praticamente tutto il paese. Tutto è stato interrotto, La “Notte bianca” è diventata nerissima. Una morte che ha colpito tutto il paese perché quel giovane, a cui nessuno negava la gentilezza di una sigaretta o di un caffè e che recitava versi in dialetto che finivano su internet, era parte viva di Calangianus. Si conoscevano i suoi problemi e si sapeva del prodigarsi delle due sorelle e dei vari amici per stargli vicino. Un dolore immenso che ha cancellato l’entusiasmo suscitato dalla sfilata dei gruppi folk, le marce della banda musicale, le piroette degli sbandieratori dei Candelieri di Sassari.

Alla sorella, che lo aveva visto allontanarsi e che gli chiedeva di restare, ha risposto: «Sono stanco, ho caldo, vado a dormire». Poi la tragedia.

Gli amici lo salutano così: «Vogliamo ricordarti per quello che eri, per le emozioni che ci hai fatto vivere e per i sorrisi a noi regalati: la tua allegria non la scorderemo. Ti porteremo nei nostri cuori». L ’amministrazione comunale nell’interpretare il sentimento di profondo cordoglio della comunità per partecipare al dolore della famiglia ha invitato i commercianti a interrompere l’attività durante i funerali.(p.z.)