Ok a 11 case popolari: il Comune le compra con i soldi regionali
di Serena Lullia
Bando da un milione e 400mila euro vinto dalla società Cmt Gli appartamenti sono in un elegante residence in via Pozzo
03 agosto 2017
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OLBIA. Alloggi popolari solo sulla carta. Nella realtà le nuove case Area sono appartamenti esteticamente graziosi, nati per il mercato immobiliare tradizionale e “prestati” all’edilizia sociale. La società Cmt srl di Francesco Carta si è aggiudicata in modo definitivo la vendita al Comune di 10 appartamenti nel complesso residenziale di via Pozzo, traversa di viale Aldo Moro per 1milione 282mila euro. Olbia beneficia del finanziamento regionale di 1 milione e 400mila euro per acquistare degli alloggi da destinare a case popolari. Una opportunità importante per il mercato immobiliare bloccato per anni nelle catene della crisi del mattone. In realtà gli appartamenti acquistati da 10 diventeranno 11. I primi sono costati, in base alla stima fatta dall’Agenzia delle entrate, milione 282 mila euro. Il finanziamento regionale è di 1 milione 400mila euro. La differenza verrà utilizzata per comprare l’11esimo alloggio. L’edificio residenziale di via Pozzo è stato finito di costruire nel 2013. È un immobile rosa a due piani con posti auto e ascensore. Gli appartamenti al piano terra hanno il giardino, quelli ai piani superiori la terrazza. Si tratta di bilocali e trilocali tra i 50 e i 70 metri quadrati. Ora il Comune dovrà procedere all’assegnazione.
L’offerta della Cmt era l’unica arrivata negli uffici del settore Urbanistica alla scadenza del bando. In realtà ci si aspettava molte più richieste considerate le migliaia di case invendute in città. Ma gli uffici comunali non sono stati travolti da una onda di offerte. Le motivazioni potrebbero essere ricercate nei criteri molto selettivi del bando. Il Comune selezionava edifici giovani i cui lavori fossero stati conclusi entro il 2009, con certificazione energetica e non nelle aree indicate dal Piano del rischio idrogeologico con pericolosità elevata Hi3 e Hi4.
L’offerta della Cmt era l’unica arrivata negli uffici del settore Urbanistica alla scadenza del bando. In realtà ci si aspettava molte più richieste considerate le migliaia di case invendute in città. Ma gli uffici comunali non sono stati travolti da una onda di offerte. Le motivazioni potrebbero essere ricercate nei criteri molto selettivi del bando. Il Comune selezionava edifici giovani i cui lavori fossero stati conclusi entro il 2009, con certificazione energetica e non nelle aree indicate dal Piano del rischio idrogeologico con pericolosità elevata Hi3 e Hi4.