La Nuova Sardegna

Olbia

Stagione record, aumentano i controlli

Stagione record, aumentano i controlli

Area marina e Capitaneria sorvegliano il mare con 4 mezzi. Il traffico nautico registra un +15% ma il far west è sulle spiagge

19 agosto 2017
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OLBIA. La montagna che sbuca dal mare osserva le centinaia di yacht e gommoni che sfrecciano sotto di lei dal mattino alla sera. Nell’autostrada sull’area marina protetta di Tavolara farsi largo non è facile. Quest’estate si registra un + 15% di imbarcazioni rispetto al 2016. Numeri che non si vedevano dal 2008, anno di inizio della crisi. E al timone non sono proprio tutti signori del mare. Ci sono i finti daltonici che entrano nella zona rossa in cui è vietato navigare. O quelli che arrivano a manetta nelle piscine di Molara violando i dieci nodi di velocità massima consentita. I controlli del traffico sulle onde sono stati intensificati dall’inizio dell’estate. Quattro i mezzi che fanno da sentinella sul paradiso di Tavolara. Due dell’Area marina protetta e due della Capitaneria. Una sinergia preziosa per garantire la sorveglianza e la sicurezza. Ma se a mare la gestione delle migliaia di persone è sotto controllo, un po’ meno lo è sui litorali dove la situazione è più da far west.

Controlli e multe. Il pugno di ferro quest’anno ha preso il posto della linea morbida del passato. E dall’ammonimento verbale al rispetto delle regole si è passati alle sanzioni. I pirati del mare non sono tantissimi rispetto al numero di diportisti che ogni giorno prendono d’assalto l’eden di Gallura. Le violazioni più frequenti sono l’ingresso nella zona rossa, di tutela integrale. Per i trasgressori una multa di 200 euro. Cifre irrisorie rispetto al danno fatto. E infatti le sanzioni, inserite nel regolamento in base alla legge del 1990 a breve verranno ritoccate al rialzo. Pizzicati alcuni pescatori sportivi, in regola con i permessi, ma che avevano sconfinato dalle zone a loro dedicate per andare in area B protetta; tanti i velocisti delle onde, quelli per cui il rispetto dei 10 nodi nelle piscine di Molara è un optional. Alto il numero di gommoni noleggiato che trasportano anche il doppio del numero di passeggeri consentito.

Stagione record. «È in corso una stagione turistica molto impegnativa e riscontriamo dei dati di presenze del turismo balneare e nautico anteriori alla crisi economica degli anni 2008 -2013 – spiega il direttore dell’Area marina protetta, Augusto Navone –. Questo fatto impone di aprire una seria riflessione sugli strumenti messi in atto dalle istituzioni pubbliche per la gestione di questi importanti flussi turistici».

Litorali in tilt. Il direttore Navone non è un uomo di ufficio. Ogni giorno è sul campo per controllare il territorio, verificare ciò che non funziona e trovare delle soluzioni. «Se dal punto di vista nautico l’incremento dei controlli consente di mantenere la situazione sotto controllo sia per gli aspetti di tutela ambientale che per quelli della sicurezza della navigazione, il quadro del turismo balneare necessita di approntare un sistema di gestione più efficace – aggiunge Navone –. Oggi le spiagge più affollate dell’area marina protetta hanno presenze nell’ordine delle decine di migliaia di utenti senza che i litorali siano dotati di presidi di polizia locale e pronto soccorso e strutture per le informazioni turistiche permanenti. A mio avviso gli enti locali dovrebbero attivare forme di integrazione finanziaria dei loro bilanci per attivare i presidi cui i litorali hanno bisogno. I numeri fanno bene all’economia, ma se sono mal gestiti possono avere un impatto rilevante sul sistema ambientale che è l’attrattore principale per questa forma di turismo, ma anche compromettere la sicurezza delle persone e dei luoghi».

Effetto riserva. L’attività di monitoraggio della fauna ittica non va in ferie. E infatti sono in corso le rilevazioni sull’effetto riserva. L’ente verde da un decennio conta il numero dei pesci che nuotano nel mare di Tavolara e ne verifica la qualità. I risultati hanno sempre indicato un forte effetto riserva nelle zone di tutela integrale, che diminuisce ma resta comunque abbondante nelle zone B e C.

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