La Nuova Sardegna

Olbia

Pittulongu, il Comune si prende i terreni della famiglia Putzu

di Serena Lullia
Pittulongu, il Comune si prende i terreni della famiglia Putzu

Gli espropri delle aree sui cui si trovano i parcheggi alle spalle della spiaggia vengono inseriti nel Pul Il provvedimento arriva dopo i problemi nati questa estate con la cooperativa La Fenicia e il privato

22 agosto 2017
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OLBIA. Il Comune si prende i terreni di Pittulongu di proprietà della famiglia Putzu. L’esproprio verrà inserito nel Piano dei litorali a marchio Nizzi. Il provvedimento nasce dopo i fatti di questa estate. Il privato aveva dato in gestione le tre aree parcheggio alla cooperativa La Fenicia per fare attività di sosta a pagamento. Provvedimento contestato dall’amministrazione e da cui è scaturito un contenzioso legale. Per inserire i nuovi espropri è necessario revocare la delibera di giugno con cui il Consiglio comunale ha approvato a maggioranza le modifiche al Pul versione Giovannelli. Una volta cestinato il provvedimento di giugno bisognerà approvare la nuova variante al Pul che comprende anche l’esproprio di Pittulongu. L’assemblea si riunisce venerdì.

La modifica. Nella variante al Pul approvata a giugno il futuro di Pittulongu era stato disegnato partendo dall’accordo con la famiglia Putzu. La Lido di Pittulongu è la società che ha nel portafoglio i pregiati terreni alle spalle della spiaggia degli olbiesi, oggi trasformati in aree di sosta: all’ingresso, al centro e alla fine del litorale. Ai tempi della prima variante l’amministrazione aveva stretto un accordo con i Putzu. Il privato avrebbe concesso volontariamente i terreni al Comune, che a sua volta si era impegnato a far realizzare una attività di vendita alimentare e di servizi alle spalle del lido con la disponibilità di alcune migliaia di metri quadri di terreno. Accordo rottamato dopo gli scoppiettanti episodi di inizio estate.

Caos estivo. Alla fine di giugno, nell’area centrale alle spalle di Pittulongu-La Playa, compaiono paletti, catene e cartelli. La cooperativa La Fenicia, che ha preso in affitto dalla Lido di Pittulongu i terreni, avvia l’ attività di sosta a pagamento sulla base di una Dua, una autocertificazione presentata allo Sportello Suape a marzo. Qualche giorno dopo il Suape revoca la Dua. Per il Comune su quei terreni non si può fare un’area di sosta perché Hi4, ossia ad alto rischio idraulico secondo il Piano di assetto idrogeologico. Il provvedimento viene impugnato dalla Fenicia davanti al Tar. Il giudice amministrativo nega la sospensiva e rinvia all’udienza di merito. Lo spazio viene chiuso. Nel frattempo La Lido di Pittulongu dà in affitto alla Fenicia anche le altre due aree parcheggio, all’ingresso e alla fine della litorale. Quei terreni fino a dicembre dello scorso erano stati dati in comodato al Comune. La cooperativa, sulla base della motivazione con cui l’amministrazione aveva fatto chiudere il loro parcheggio a pagamento, la pericolosità per rischio idraulico, blocca l’accesso alle auto nelle due aree prese in affitto. È il sindaco stesso, insieme alla polizia locale, a strappare via i paletti e le catene che delimitano le aree gestite dalla Fenicia. Nizzi viene denunciato per violazione della proprietà privata e furto. Nel frattempo il primo cittadino annuncia la volontà di espropriare quelle aree per pubblica utilità. Detto fatto.

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