La Nuova Sardegna

Olbia

Prospettiva donna e il ricorso: "Per il Tar vizio formale ma restano le scelte inique di Nizzi"

L'aula del consiglio comunale
L'aula del consiglio comunale

Il commento dell'associazione dopo la sentenza dei giudici amministrativi sulle quote rosa nella giunta comunale

31 agosto 2017
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OLBIA. Dopo la decisione del Tar di bocciare il ricorso sulle quote rosanella giunta di Olbia, l’associazione Prospettiva Donna, che aveva  proposto tale ricorso insieme ad altre cittadine olbiesi, interviene sottolineando che "pur prendendo atto e rispettando la decisione del Tar della Sardegna in merito al ricorso  sulla violazione della disciplina posta a tutela delle pari opportunità tra i diversi sessi nella composizione della giunta comunale, nel rivendicare la propria azione propulsiva, di promozione e tutela dei diritti delle donne e delle pari opportunità in tutte le articolazioni del vivere quotidiano, intende qui proporre alcune riflessioni".

L’Associazione ricorda di aver sempre agito per la tutela della donna in ogni sua manifestazione sociale, lavorativa e politica, in particolare contro ogni forma di violenza contro le donne come ben esplicitato nello Statuto. "L’azione di Prospettiva Donna _ prosegue il documento _ si è, da sempre, caratterizzata per l’incisività pragmatica nell’approntare e sostenere le donne nel percorso di affrancamento dalle situazioni di violenza e, ancor più, nel promuovere, a tutti i livelli, istituzionali e non, in ambito educativo/pedagogico, lavorativo e sociale e ancorché politico, i diritti e la piena parità dei sessi. Non appare affatto retorico in questo contesto, rilevare che la tutela della parità di genere e di miglioramento delle condizioni di vita della donna in tutte le sue articolazioni passi anche attraverso l’azione politica ed istituzionale che, da anni, e incessantemente, l’associazione esercita, nell’ambito della rete regionale dei centri anti-violenza e delle Associazioni sul riconoscimento delle pari opportunità con un ruolo di pungolo e stimolo. Ruolo, peraltro, riconosciuto dalla collettività olbiese e non solo".

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Nel documento si ricorda anche che "l’azione di promozione e di creazione delle condizioni affinché i diritti delle donne possano essere liberamente esercitati, debba caratterizzare l’agere politico, di quella politica con la P maiuscola, lo si può desumere dalla stessa Convenzione di Instanbul del 2011. La Convenzione di Instanbul precisa nel preambolo che “il raggiungimento dell’uguaglianza di genere de jure e de facto è un elemento chiave per prevenire la violenza contro le donne, riconoscendo che è una manifestazione dei rapporti di forza storicamente diseguali tra i sessi che hanno portato alla dominazione sulle donne e alla discriminazione nei loro confronti da parte degli uomini e impedito la loro piena emancipazione. Riconoscendo la natura strutturale e altresì che quest’ultima rappresenta uno dei meccanismi sociali cruciali per mezzo dei quali sono costrette ad essere in una posizione subordinata rispetto agli uomini”. Infatti all’art. 1 specifica che gli Stati devono contribuire ad eliminare ogni forma di discriminazione contro le donne e promuovere la completa parità tra i sessi".

L’Associazione Prospettiva Donna ribadisce con serenità e fermezza, la correttezza e coerenza delle azioni promosse, ispirate oltre che da un profondo amore per la comunità di cui siamo espressione e alla quale riteniamo di dover dar voce, da un forte senso civico e di cittadinanza attiva e da una convinta adesione ai principi della Costituzione ed alla Convenzione di Instanbul. Riteniamo che il non rispetto della parità di genere nella composizione della Giunta del Comune di Olbia, abbia un riflesso molto più ampio di quello locale e riguarda tutte le donne sarde che, in questa difficile congiuntura di deficit rappresentanza e democrazia nelle istituzioni, lottano unite per una grande battaglia di civiltà come quella per l’inserimento della doppia preferenza di genere, persuase che, per prevenire la violenza sulle donne e dare piena attuazione ai loro diritti, è necessario rimuovere tutti gli ostacoli di disparità, ad iniziare dalla vita istituzionale".

"Non appare fuori luogo ricordare che in molte realtà amministrative italiane _ conclude il documento _, come quella di Olbia, si continua impunemente e senza che alcuno abbia da eccepire e/o sanzionare, a disattendere la Legge 56 del 2014, sul rispetto delle quote rosa nei comuni sopra i 3000 abitanti. La sentenza, con motivazioni giuridiche estremamente articolate e tecniche, che ci riserviamo di valutare unitamente ai legali dell’Associazione, ha dichiarato la non ammissibilità del ricorso per difetto di legittimazione attiva dei ricorrenti ma nulla dice nel merito del ricorso. Ma un vizio formale nulla toglie alla nostra persuasione sull’iniquità e scarsa visione politica del provvedimento adottato dal Sindaco di Olbia al quale reiteriamo la nostra richiesta di intervento affinché possa essere ripristinata la legalità. L’associazione Prospettiva donna ringrazia i legali che hanno portato avanti la causa e tutti coloro che in questi giorni, associazioni, cittadini e cittadine che hanno manifestato solidarietà verso la nostra causa e riconosciuto il valore della nostra azione".

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