La Nuova Sardegna

Olbia

L’allarme con un sms: aiuto, una rapina

di Giampiero Cocco
L’allarme con un sms: aiuto, una rapina

Caccia ai banditi che hanno fatto irruzione nella villa di Monticanaglia. La moglie del ristoratore: le nostre figlie terrorizzate

01 settembre 2017
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ARZACHENA. L’allarme per la rapina messa a segno, lunedì notte, da due banditi mascherati all’interno di una villetta di Monticanaglia è stato lanciato con un sms spedito da una delle piccole vittime alla madre. A raccontare i dettagli della irruzione notturna che ha fruttato ai malviventi – due banditi mascherati e disarmati – un magro bottino, poco meno di 700 euro e due anelli, è stata la madre delle due ragazzine di 9 e 12 anni tenute «sotto controllo» da uno dei malviventi mentre l’altro rovistava la casa. La donna, Angela D.V., 39 anni, che con il marito Beppe gestisce da diversi anni il ristorante pizzeria “Dante”, nello spiazzo davanti il Sottovento, dopo aver sottolineato «che nella nostra casa di Monticanaglia non teniamo denaro contante, non abbiamo cassaforte e gli incassi giornalieri vengono depositati alla cassa continua, prima del nostro rientro a casa», ha raccontato cosa è accaduto quella notte. «Erano passate da poco le 23 e le due ragazze, alle quali faceva compagnia una mia amica, erano sedute sul divano a guardare la televisione. All’improvviso dalla zona bagno sono entrati nel salotto due individui mascherati che, notata la paura negli occhi delle ragazze, hanno subito detto che non sarebbe accaduto loro nulla di male, erano lì soltanto per i soldi». Le tre occupanti la villetta, a questo punto, sono state tenute a bada da uno dei malviventi – giovane e travisato – che ha sequestrato loro due cellulari, mentre i complice frugava nelle stanze, alla ricerca di soldi e preziosi. Trovato il bottino, poche centinaia di euro, e messi in tasca due anelli, i due si sono dileguati. Una della ragazze era riuscita a nascondere il cellulare, con il quale ha lanciato il messaggino alla madre. Una richiesta di aiuto che ha fatto balzare il cuore in gola ad Angela e al marito, che sono saliti in macchina fiondandosi verso casa. «Quando siamo arrivati, insieme ai carabinieri, i malviventi erano già lontani, fuggiti chissà dove. Abbiamo tranquillizzato le bambine, le quali hanno raccontato l’accaduto ai militari».

Le ragazzine sono rimaste sconvolte dall’irruzione, un terrore che si è impadronito anche dei genitori. Le indagini portate avanti dai carabinieri della stazione di Porto Cervo sono in corso, seguite dal legale della famiglia presa di mira dai malviventi, l’avvocato Davide Cortis. I militari hanno accertato che i due banditi (ai quali ha fatto da palo un terzo complice, che li attendeva a poca distanza su un’auto pronta per la fuga) sono entrati nella villetta forzando la finestra di uno dei bagni al pianterreno. Da qui sono entrati nel salotto, dove hanno sorpreso la due ragazze e la loro accompagnatrice intente a guardare la televisione. È bastata la loro presenza dentro casa e le maschere che nascondevano il visto a incutere terrore nelle tre donne, che sono rimaste impietrite sul divano. L’irruzione è durata una manciata di minuti, che sono sembrati lunghi una eternità alle tre vittime della rapina notturna. I malviventi, dopo aver racimolato il bottino, si sono dileguati nel buio della notte. La zona dove è avvenuta la rapina non è coperta da telecamere di sicurezza e la rete di stradine intercomunali porta in ogni direzione, l’ideale per una fuga.

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