La Nuova Sardegna

Olbia

Nuova centrale a biogas il Comune guarda al Friuli

di Giandomenico Mele
Nuova centrale a biogas il Comune guarda al Friuli

Missione a Codroipo dove già funziona un impianto modello di compostaggio  Il Cipnes realizzerà una stazione di trattamento nella discarica di Spiritu Santu

24 settembre 2017
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OLBIA. La metanizzazione può attendere. Se la dorsale per il metano registra ritardi strutturali e i depositi costieri di gas naturale liquefatto restano lontani dalla Gallura, il comune di Olbia prova a dare gambe al suo piano B. Il sindaco Settimo Nizzi porta avanti la strategia che guarda al biogas come forma di energia del futuro per utenze domestiche e attività produttive della città. In parallelo c’è il maxi intervento di ammodernamento dell’impianto del Cipnes per un valore complessivo di oltre 20 milioni di euro e che prevede, tra i lavori più importanti, la realizzazione di un biodigestore anaerobico, progetto attraverso il quale il Consorzio industriale intende mettere fine all’incubo miasmi che ammorbano Murta Maria e Porto San Paolo, producendo biogas che opportunamente trattato diventerà biometano da immettere nella rete del gas cittadino.

Il modello friulano. Nizzi procede a fari spenti, ma le sue intenzioni erano emerse distintamente già dallo scorso maggio, quando in rappresentanza dell’ente aveva siglato un gemellaggio con il comune di Codroipo sulla gestione dei rifiuti. L’esempio studiato è l’impianto di compostaggio di Pannellia, realizzato e gestito dalla Desag Ecologia scarl che diventa, infatti, un “modello esportabile” anche in Sardegna. L’aveva affermato proprio il sindaco Settimo Nizzi in visita nel capoluogo del Medio Friuli per raccogliere informazioni e suggerimenti che potrebbero rivelarsi utili in vista della prossima realizzazione di un nuovo impianto per il trattamento rifiuti che sarà realizzato proprio ad Olbia. “La De Vizia svolge un servizio egregio di raccolta rifiuti in A&T 2000 e lo esegue anche a Olbia - aveva riferito il sindaco di Codroipo, Fabio Marchetti -. Sono molto contento che possano crearsi delle sinergie e collaborazioni fra i due Comuni».

L’impianto. Al momento l’impianto di Codroipo, comune di 16 mila abitanti in provincia di Udine, ha una potenzialità di 31 mila tonnellate di rifiuti l’anno. In futuro si potranno raggiungere le 45 mila, se andrà in porto un progetto di ampliamento. L’obiettivo del Cipnes, più che condiviso dal Comune, è quello di utilizzare al massimo delle possibilità i biogas prodotti nella discarica dalla frazione umida conferita dagli utenti di Olbia e degli altri comuni del distretto: che sono Alà dei Sardi, Arzachena, Berchidda, Buddusò, Budoni, Golfo Aranci, La Maddalena, Loiri Porto San Paolo, Monti, Padru, Palau, Sant’Antonio, San Teodoro e Telti. Una produzione che il Cipnes già utilizza grazie all’impianto esistente da anni nella discarica, che trasforma i biogas in energia elettrica. Il Consorzio ha già dato mandato ai tecnici della struttura, dunque a costo zero, di portare a termine lo studio di fattibilità di un progetto in cui il biogas venga recuperato, canalizzato e distribuito alle imprese e come gas di città per le famiglie, attraverso la rete già creata ad Olbia da Fiamma 2000. Un progetto ambizioso che potrebbe addirittura risolvere i problemi delle imprese energivore di Olbia, ad esempio la As do Mar, consentendo anche una riduzione dei costi delle bollette per gli olbiesi. Al posto del Gpl ci sarebbe insomma il gas naturale, con ricadute notevoli anche sotto il profilo della sostenibilità ambientale. Il biogas è il futuro, visto che metano e gas naturale liquefatto sono ancora lontani da Olbia.

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