La Nuova Sardegna

LA MADDALENA. La febbre del referendum per l’inserimento del principio di insularità nella Costituzione, scoppiata in Sardegna, ha contagiato anche la Gallura. In due ore sono state raccolte quasi 600 firme delle 3mila registrate in tutta l'isola. Lanciato dai Riformatori sardi ha trovato l’adesione trasversale di sindaci, ex amministratori e cittadini. Fra le adesioni quella dalla Maddalena, che il problema dell’insularità lo vive doppiamente. Continuità territoriale, energia, sovranità fiscale di vantaggio e maggiore autodeterminazione sono i vantaggi che, secondo i Riformatori sardi, si otterrebbero dall’inserimento del principio di insularità nella Costituzione. «In Gallura è stato fatto un grande passo per raggiungere l’obiettivo del comitato promotore – dice Giovanni Pileri -. Puntiamo ad arrivare a quota 2mila firme, in due ore ne abbiamo raccolte quasi 600, il 60% ad Arzachena e alla Maddalena. Hanno aderito anche Palau, Olbia e Berchidda». La Maddalena ha risposto all’appello con il consigliere comunale Fabio Lai, esponente dei Riformatori. «Siamo pronti a sostenere una giusta causa che per la nostra isola è vitale – dice – La condizione di doppia insularità comporta una serie di ostacoli per lo sviluppo economico del paese, con l’inserimento di questo principio nella Costituzione non chiediamo assistenzialismo allo Stato ma uguali punti di partenza e pari opportunità». Referenti del comitato gallurese oltre a Fabio Lai e Giovanni Pileri sono Andrea Nieddu, sindaco di Berchidda, Alessandro Fiorentino, segretario Riformatori di Olbia e Paolo Altana. (w.b.)