La Nuova Sardegna

Olbia

I fortini di Spargi diventano tesi di laurea

di Andrea Nieddu

La Maddalena, 22 universitari del Politecnico di Milano propongono le loro idee di valorizzazione

02 ottobre 2017
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LA MADDALENA. Gli studenti universitari della scuola di architettura, urbanistica e ingegneria del Politecnico di Milano, 22 in tutto, che hanno conseguito la laurea alcuni mesi fa, ad aprile, hanno presentato all’amministrazione comunale, alla presenza dell’assessore all’urbanistica Annalisa Gulino e del sindaco Luca Montella le 8 tesi di laurea sul tema della “Rifunzionalizzazione dei fortini militari di Spargi”. Il complesso lavoro si inserisce nella cornice della convenzione che il comune della Maddalena ha siglato con la prestigiosa università milanese «con la finalità – spiega l’assessore all’urbanistica – di promuovere l'immagine del territorio, valorizzare il patrimonio architettonico attraverso studi, sperimentazione e proposte». I lavori dei tesisti partono da uno studio approfondito dei fortini militari e del loro contesto, della storia e della cultura isolana.

I fortini dell’isola di Spargi sono visti come parte di un sistema molto più ampio che comprende il paesaggio in tutti i suoi diversi volti: terra, acqua, aria e vento. Percorsi, installazioni leggere, costruzioni sotterranee fanno vivere appieno l'isola e tutti gli elementi che compongono il paesaggio.

Gli autori, seppure con carattere diverso hanno permesso ad Andrea Rolando, ingegnere, studioso e appassionato dei procedimenti di analisi e rappresentazione del territorio, dal rilievo fisico al digital mapping e a Pierluigi Salvadeo, architetto e studioso di interior design e degli effetti che esso produce sulla città e sul territorio, di lavorare insieme e consentire agli studenti un lavoro più facile, perché hanno considerato sempre spunto di riflessione e di confronto all’interno di territori trasversali di ricerca spesso ancora poco praticati.

Le otto tesi di laurea sull’isola di Spargi, rappresentano uno dei frutti del lavoro condotto insieme.

Si è parlato delle batterie militari di Pietragliaccio, dove il mito si trasforma in storia vissuta e dove ogni cosa sembra ancora urlare di paura. Da qui sono ben visibili le altre isole dell’arcipelago, Budelli, Santa Maria e Razzoli. Più a ovest, se la giornata è bella, si distingue la Corsica e magari, per chi le sa capire, anche Lavezzi e Cavallo.

Poi ancora gli oggetti acquatici di Cala Granara: il pontile Punta Corsara con la struttura per il noleggio delle attrezzature da sub, la batteria di Pietragliaccio trasformata in uno spazio di meditazione e contemplazione del cielo e delle stelle.

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