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Eventi a Olbia, la giunta Nizzi sotto accusa: «Spese pazze e i soliti nomi»

Eventi a Olbia, la giunta Nizzi sotto accusa: «Spese pazze e i soliti nomi»

I consiglieri della Coalizione democratica presentano la lista nera delle delibere. Nell’elenco ci sono Halloween, il “Centro in fiore” e i balli in piazza a Ferragosto

10 ottobre 2017
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OLBIA. Spese esagerate, nessuna programmazione e incarichi affidati sempre ai soliti nomi. L’opposizione non usa toni morbidi per giudicare (e bocciare) la politica dell’intrattenimento proposta dalla giunta comunale di centrodestra in poco più di un anno di attività. «Questa amministrazione – è il senso delle accuse mosse dalla Coalizione civica e democratica – ci ha abituato a estati e feste natalizie senza eventi, nemmeno quelli più banali, a bandi cultura e sport con capitoli irrisori, dove i contributi alle associazioni che lavorano in città 365 giorni all’anno ammontano in media a poco più di 5 mila euro. Ma questa amministrazione ci sta anche abituando a spese pazze per consulenti, aula consiliare, aumento delle imposte e parcheggi a pagamento».

Il detonatore che fa esplodere la protesta di Ivana Russu, Patrizia Desole, Carlo Careddu, Amedeo Bacciu e Massimo Satta è la nuova delibera di giunta che assegna 48.679 euro all’agenzia “All me connection” («Un nome che solo a pochi ricorderà la campagna elettorale del sindaco Settimo Nizzi», aggiungono i consiglieri d’opposizione) per l’organizzazione della manifestazione legata alla festa di Halloween.

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«Tutto ciò appare difficile da comprendere data la totale assenza di eventi in una stagione turistica da record – sostiene la Coalizione civica e democratica – dove la Sardegna è diventata negli ultimi 3 anni la meta preferita di molti, Olbia si è presentata senza programmazione, il centro storico gremito di turisti era il luogo di silenziose passeggiate. Benchè l’amministrazione ci racconti della grande rivoluzione culturale in città con eventi come il Giro d’Italia, benchè ci inondi di comunicati stampa sul grande lavoro della giunta, il fatto reale e palese è che l’amministrazione nulla ha organizzato e quando lo fa i soggetti individuati per l’organizzazione sono sempre gli stessi. Nel senso che gli eventi in città sono organizzati da pochi senza coinvolgere le associazioni locali, che si devono accontentare delle briciole dei bandi con regole ferree e rendicontazioni difficili».

La lista stilata dalla Coalizione è lunga: «Partiamo da “Centro in fiore” ormai un appuntamento fisso ma che da quest’anno ha dato il via al grande ingresso del brand Mirtò in città con 28 mila euro circa di contributo economico, la manifestazione “Shardana” dove Mirtò ha svolto la propria attività economica come in piazza Nassirya, il Giro d’Italia con l’allestimento enogastronomico davanti al museo e al Borgo dei pescatori in occasione della Sagra del mirto 2, alcuni eventi a Porto Rotondo, in questi giorni “Benvenuto vermentino”. In aula consiliare abbiamo evidenziato come, benchè siano ottimi organizzatori, Mirtò ci sia stato riproposto in tutte le salse». «Molte sono le delibere di patrocinio, contributi e prestazioni di servizio – aggiunge la Coalizione – l’evento di Ferragosto, ad esempio, dove per ballare latino americano in piazza si sono spesi oltre 11.000 euro».

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L’opposizione va all’attacco anche dell’Aspo. «In mancanza di fondi comunali – dicono i consiglieri – assistiamo all’utilizzo frenetico delle risorse della municipalizzata Aspo, con la quale ormai si creano spot turistici, si sostengono manifestazioni di ogni genere quasi come se il presidente fosse un assessore del comune di Olbia. E forse questa sarebbe l’unica cosa da fare per risparmiare sulla spesa di tre assessorati». «Detto ciò – conclude la Coalizione – è difficile comprendere quali siano gli obiettivi di questa amministrazione in ambito turistico e ricreativo. Forse tutte queste risorse usate con parsimonia e programmazione avrebbero reso Olbia una città attraente e non di passaggio, avrebbero potuto valorizzare le associazioni locali che in questi anni di assenza di risorse hanno fatto tanto per la città. Vista la scelta politica di affidare l’organizzazione di pochi eventi a grandi società e gli imminenti introiti derivanti dall’imposta di soggiorno, appare opportuno raggruppare gli eventi dentro cartelloni ben definiti affinchè l’amministrazione possa indicare un budget e gli operatori del settore partecipare con procedure di evidenza pubblica per l’assegnazione delle risorse, evitando assegnazioni dirette».(m.b.)

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