La Nuova Sardegna

Olbia

Pul, ok dell’aula al piano degli espropri

di Serena Lullia
Pul, ok dell’aula al piano degli espropri

Il Comune prende ai privati 91mila metri quadri di terreni sui litorali. Astensione e critiche dalle minoranze sul metodo

31 ottobre 2017
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OLBIA. Il Comune prende 91mila metri quadrati con vista mare ai privati per realizzare il Piano dei litorali. Le aree diventeranno percorsi ciclopedonali, accessi alle spiagge, parcheggi. La maggioranza più il consigliere Vanni Sanna approvano il Piano degli espropri e la variante urbanistica al Pul dell’era Giovannelli. Sulla carta un costo di almeno mezzo milione di euro. Che potrebbe lievitare anche del triplo. Astensione delle minoranze e una valanga di critiche. In particolare alla scelta di non voler usare la via del dialogo prima di passare agli espropri. Le opposizioni temono che il Pul finisca impantanato nei ricorsi al Tar.

Valanga di osservazioni. Altro che seduta fiume. La maggioranza mette il turbo alle osservazioni dei privati agli espropri. 78 nominali, 125 in totale. La lettura viene alleggerita fino all’osso. Solo numero di protocollo e proponente. Il pubblico in aula, una decina di persone in tutto, riesce a capire ben poco di cosa si stia parlando. In quattro ore si è già alle dichiarazioni di voto finali.

Piccolo rewind. Quando la giunta Nizzi si insedia trova sul tavolo il Pul approvato in prima adozione dalla precedente amministrazione. La giunta Nizzi decide di cambiarlo. Conserva una buona parte dell’impianto ereditato, ma introduce una serie di terreni da espropriare. A partire da quelli di Pittulongu, oggetto di un contenzioso legale dalla scorsa estate.

Il piano degli espropri. Nel piano vengono indicati 91mila metri quadri di terreni da espropriare ai privati. I terreni in zona F dovrebbero essere valutati 5 euro al metro quadro, la metà del valore Imu. Sul piano consegnato ai consiglieri la monetizzazione è calcolata sulla base di un euro al metro quadro.

La gioia di Nizzi. Il sindaco saluta con il sorriso l’ok al Piano espropri e la variante al Pul. «I tecnici avevano fatto un buon lavoro sulle conoscenze e lo abbiamo salvato – commenta –. La politica ha dato poi i suoi indirizzi. A cosa serve un Pul se non ci sono accessi alle spiagge?Se non hai aree in cui stoccare la posidonia come la scorsa estate allo Squalo?Questi sono gli espropri necessari per creare servizi, sulla base di valutazioni tecniche, non ad personam».

L’astensione. La Coalizione civica sceglie di astenersi. «Siamo contrari all’approccio al Pul – spiega Ivana Russu –. In campagna elettorale il sindaco Nizzi disse che in pochi mesi avrebbe preso e stracciato questo Pul. Lo ha invece mantenuto riconoscendo che era una buona pianificazione e alle spalle aveva un buono studio. Noi avevamo evitato gli espropri, ottenendo dai privati la cessione volontaria dei terreni, anche su Pittulongu. Rinviando a una fase successiva gli eventuali accordi con i privati si lascia alla politica un margine di discrezionalità elevato». Astensione anche per Davide Bacciu. «Sono contro gli espropri – afferma –. C’era tutto il tempo per trovare accordi puntuali prima di impegnare finanziariamente il Comune su cento ettari di terreno. Parliamo di diverse centinaia di migliaia di euro che il Comune non ha. Spero si trovino gli accordi con i privati almeno nella fase successiva».

Via la scheda. Il M5stelle ha invece scelto di assistere, ma di non partecipare alla votazione. «Avete ridotto a un elenco con i numeri di protocollo le osservazioni dei cittadini – dichiara Teresa Piccinnu –. La nostra visione è diversa. Ma fino a un anno fa anche questa giunta nelle linee programmatiche parlava di condivisione e rispetto dei pareri di privati e operatori turistici. Che poi non ci sono stati».

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