La Nuova Sardegna

Olbia

Pul, via all’esproprio a Pittulongu Nizzi: «Le aree sono del Comune»

di Serena Lullia
Pul, via all’esproprio a Pittulongu Nizzi: «Le aree sono del Comune»

Il sindaco difende la scelta di riappropriarsi dei terreni dei Putzu su cui realizzare aree di sosta gratis La Coalizione civica teme che il Piano dei litorali venga bloccato dalla marea di ricorsi dei privati al Tar 

01 novembre 2017
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OLBIA. La porta della mediazione resta aperta. L’amministrazione rassicura i proprietari dei terreni finiti nel listone dei 91 ettari di espropri necessari per realizzare il Piano dei litorali. Il Comune si siederà al tavolo della contrattazione in una seconda fase.

Il caso Pittulongu. Il caso più spinoso resta quello delle aree alle spalle di Pittulongu. Nel precedente Pul la famiglia Putzu, proprietaria dei terreni alle spalle del lido, aveva trovato un accordo con l’ente locale. Avrebbe ceduto volontariamente gli spazi da sempre utilizzati come aree di sosta. In cambio avrebbe potuto realizzare una attività di vendita alimentare e di servizi alle spalle del lido con la disponibilità di alcune migliaia di metri quadri di terreno. Accordo stracciato dopo la guerra dei parcheggi della scorsa estate. Ma il Comune non ha rinunciato a quegli spazi, tutti in zona Hi4 in base al Piano di assetto idraulico, e quindi ad altissimo rischio esondazione. E ci ha messo sopra il vincolo di esproprio. Come tutti gli altri terreni inseriti nel Piano degli espropri per finalità pubbliche, saranno pagati 5 euro al metro quadro, ossia la metà del valore Imu previsto per le zone F turistiche.

La paura dei ricorsi. La Coalizione civica e democratica, che ha scelto il voto di astensione sul Piano degli espropri, teme per il futuro del Pul. Nei prossimi mesi i cittadini potranno presentare le osservazioni all’intero piano, espropri compresi. «Pioveranno ricorsi al Tar – afferma Rino Piccinnu, consigliere del Pd – che bloccheranno l’iter del Pul. Bisognava evitare, come avevamo fatto noi, di arrivare allo scontro con i privati». Il sindaco Settimo Nizzi difende la scelta. «Se abbiamo impiegato tutto questo tempo per arrivare in aula non lo abbiamo fatto per perdere tempo, ma perché ci siamo confrontati con la struttura e la Regione – spiega –. Non ci siamo certo messi in testa di fare del male a qualcuno. Non stiamo giocando e se abbiamo deciso di procedere su questa strada, sappiamo che è quella giusta». Nizzi parla poi del caso Pittulongu senza mai citarlo. «Quei terreni sono bene del Comune – afferma in modo chiaro –. Lo aveva deciso il tribunale di Tempio. Sono stati poi due amministratori della ex maggioranza a restituirli al privato, cosa che per legge non si poteva fare. Abbiamo preso ciò che di buono c’era nel vecchio Pul, ma abbiamo aggiunto il passaggio che mancava».

Fine delle concessioni a tempo. La scorsa estate il Comune, come previsto dalla legge, aveva rilasciato delle concessioni balneari temporanee per strutture amovibili. Con il Pul non potranno essere riproposte. «Erano autorizzazioni solo per 180 giorni e con dispiacere lì non possono più starci», chiarisce il sindaco.

Concessioni al bando. Nizzi ribadisce il no alla Bolkestein, ma conferma l’obbligo di adeguarsi alla legge. «Quando Roma darà le indicazioni, cosa che a oggi non ha ancora fatto, faremo il bando per assegnarle».

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