La Nuova Sardegna

Olbia

Guerra tra Lu Cioncu e il Comune

Guerra tra Lu Cioncu e il Comune

Sant’Antonio di Gallura, la Procura esamina il caso della discarica contestata

07 novembre 2017
2 MINUTI DI LETTURA





SANT’ANTONIO DI GALLURA. Già forti di una vittoria al Tar, gli abitanti di Lu Cioncu, località nel comune di Sant’Antonio di Gallura (e non Luogosanto come erroneamente scritto ieri), portano avanti la loro battaglia anche davanti alla magistratura, a cui hanno denunciato il delicato caso ambientale di cui da anni sono vittime. Decine di famiglie sono costrette a convivere con un gigantesco deposito di inerti pericolosi a pochi passi da casa. La lottizzazione sulla quale sono state costruite le loro case si affaccia su una discarica con cumuli di scarti di lavorazione di diverse aziende di lapidei che, alla loro chiusura, hanno abbandonato lì quei rifiuti pericolosi, senza mai smaltire nelle discariche autorizzate quella montagna di rifiuti speciali. Così, le famiglie di Lu Cioncu si ritrovano a convivere con montagne di polveri di granito e scarti di altri materiali inquinanti.

Un pericolo per la salute pubblica più volte segnalato dagli abitanti all’amministrazione comunale che, di recente, ha trasformato la zona da area verde (qual’era prima) ad area di servizi generali. Che includono un’ isola ecologica per lo smaltimento dei rifiuti speciali e il compostaggio. Cambio di destinazione d’uso però bocciata dal Tar (e contestata sul fronte politico dall’opposizione). Il tribunale amministrativo regionale ha infatti dichiarato la zona non adatta alla destinazione d’uso individuata dal comune e dall’assessorato regionale all’Ambiente, annullando così la delibera. Ora dopo aver vinto la causa al Tar contro Comune e Regione, le famiglie di Lu Cioncu, assistite dagli avvocati Antonio Secci e Michele Torre, hanno deciso di proseguire la loro battaglia anche sul fronte penale e di denunciare l’amministrazione comunale.

La vicenda è ora sul tavolo del sostituto procuratore della Repubblica di Tempio Gianluigi Dettori. Attraverso i loro legali, le famiglie spiegano di aver dovuto ricorrere alla magistratura «considerato il totale disinteresse dell’amministrazione comunale per la salute pubblica di una parte dei suoi amministrati».

In Primo Piano
Trasporti

Numeri in crescita nel 2023 per gli aeroporti di Olbia e Cagliari, in calo Alghero

Le nostre iniziative