La Nuova Sardegna

Olbia

I risarcimenti alle imprese saranno pagati nel 2019

di Serena Lullia
I risarcimenti alle imprese saranno pagati nel 2019

Ok del Consiglio dei ministri agli elenchi dei beneficiari, ma è solo l’inizio dell’iter Dopo la pubblicazione nella Gazzetta serviranno mesi per accreditare i contributi

10 novembre 2017
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OLBIA. La gioia per l’arrivo dei fondi destinati alle imprese colpite dall’alluvione svanisce quasi subito. Basta dare uno sguardo al calendario. Da quattro anni le aziende spazzate via da Cleopatra aspettano quegli aiuti. Elemosina di Stato zavorrata di ritardi. Anche perché dall’ok del Consiglio dei ministri agli elenchi dei beneficiari al reale accreditamento sui conti dei cittadini, passerà ancora del tempo. Ne sanno qualcosa i privati cittadini. Delle 677 famiglie a cui spetta un rimborso per i danni subiti il 18 novembre 2013, molte non hanno ancora ricevuto un solo euro.

Strada lunga. Il Consiglio dei ministri ha approvato l'elenco dei beneficiari dei 6,8 milioni di euro riservati alle aziende. L’iter di assegnazione era cominciato nel 2016, più di due anni dopo il giorno che ha cambiato la storia di Olbia. Di questo tesoretto, 3,1 milioni di euro sono per le 122 aziende della città. Le risorse non passeranno attraverso la Regione, ma direttamente dalle banche. Per velocizzare la procedura, dicono dal Governo. Ma è probabile che il concetto di velocità abbia unità di misura diverse tra le stanze di palazzo e la vita reale. Il provvedimento del Consiglio dei ministri dovrà essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. Poi il Dipartimento nazionale della Protezione civile dovrà inviare i moduli ai Comuni che a loro volta dovranno chiedere ai beneficiari di indicare l’istituto di credito su cui attivare il deposito del finanziamento. A quel punto l’amministrazione trasmetterà la comunicazione alla banca.

Rewind. Per capire meglio lo stato d’animo delle imprese bisogna riavvolgere il nastro. Nella logica del risarcimento dei danni le aziende sono state messe in coda. Alla fine del 2016 viene aperto il bando riservato alle aziende. Delle 400 che all’indomani dell’alluvione avevano presentato le schede con i danni subiti, solo 140 presentano formale richiesta di contributo. Il 31 gennaio il bando scade e viene elaborata la prima graduatoria provvisoria. In 122 vengono ammesse. Presentano danni che vanno da un minimo di 3mila euro a un massimo di 200mila euro. Ad aprile la pubblicazione della graduatoria definitiva. Sette mesi dopo l’approvazione dell’elenco dei beneficiari.

Gran cuore d’Italia. Se le imprese sono ancora in attesa dei contributi per l’alluvione, non è che i privati possano dire di aver risolto i loro problemi. I cittadini hanno più che altro beneficiato del grande cuore dell’Italia. Gli sms solidali per Olbia trasformati in euro sul conto della Croce Rossa erano diventati un tesoretto di 3milioni 400mila euro. Ma anche n quel caso c’erano voluti due anni prima di sbloccarli. Li avevano ricevuti 600 cittadini. Tre le categorie individuate. I familiari delle vittime dell’ alluvione; le famiglie con abitazione principale colpita e con ordinanza di sgombero; persone con le auto danneggiate. I primi a ricevere i soldi sono stati i parenti delle vittime a cui sono stati destinati 690mila euro, 40mila per ogni croce. Molti cittadini erano però rimasti esclusi dal bando della Croce Rossa per mancanza di requisiti. Ci aveva pensato allora il Comune che raschiando nei fondi del bilancio, aveva raggranellato e distribuito altri 355 mila euro.

Vite in attesa. Privati e aziende non hanno certo atteso i contributi di Stato per ripartire. Con sacrificio hanno rimesso in piedi le case e le imprese. Hanno anticipato migliaia di euro per sistemare stanze sventrate dalla furia delle acque, per riacquistare macchinari finiti sotto metri di acqua. Coraggio e dignità per ripartire. Mentre la burocrazia di Stato muoveva i suoi primi lenti passi.

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