La Nuova Sardegna

TEMPIO. Non sono bruscolini. Il fondo che la Cei metterà in campo per la ristrutturazione e il rilancio di 8 chiese campestri galluresi ammonta a 750mila euro. Altrettanti saranno quelli che, grazie a fondi europei, completeranno il budget necessario per realizzare il progetto. Se ne vedranno le positive ricadute anche a Tempio, essendo la chiesetta della Trinità uno degli edifici di culto destinatari degli interventi di recupero e restauro. Per completare il progetto occorrerà attendere tre anni. Si seguirà un ordine, nel senso che difficilmente verranno avviati in modo contestuale i lavori nelle otto chiese. Per l’anno ancora in corso la prima chiesa che verrà interessata dal progetto sarà quella lurese di San Pietro di Silonis. Oltre a Tempio e Luras, rientrano nel progetto anche Aglientu, Calangianus, Luogosanto, Trinità d’Agultu e Viddalba. L’obiettivo sul quale convergono i piani dell’Unione dei Comuni e della diocesi di Tempio-Ampurias è la valorizzazione di siti dei quali è opportuno prendersi cura perché la loro fruibilità potrebbe diventare anche un attrattore turistico. Per giungere a questo risultato è stato necessario compiere i tanti passi di un iter o complesso, che ha avuto inizio con l’individuazione dei fondi europei Por Sardegna 2014-2020. Fondi ai quali va sommato l’investimento della diocesi che può attingere alle risorse dell’otto per mille. Il progetto complessivo ha valenza regionale e s’intitola “Sardegna in 100 chiese”. Più centrato sull’obiettivo da cogliere è il titolo del progetto che riguarda la Gallura: “I Santi e le feste nei tempi e nei luoghi”. Luoghi ai quali viene affidata la missione di richiamare verso l’interno i flussi turistici che stazionano in costa. (g.pu.)